Dopo la notizia pubblicata ieri dai colleghi di Basilicata24 è scoppiata la polemica in Basilicata sulle dichiarazioni dell’attuale direttore generale dell’Arpab, Antonio Tisci, che, su Facebook, aveva così commentato la morte di Gino Strada: “Mors non omnia solvit…per esempio se sei stato catanghese e gitavi con una chiave inglese per spaccare la testa di chi non la pensava come te e non te ne sei mai pentito, non basterà né una vita intera, né una morte per scontare questa colpa”, o ancora “non è mica normale che un comune mortale per le cazzate del tipo compassione o fame in India c’ha tanto amore di riserva che viene da dire ‘ma come fa ad essere così carogna’?”.
Non si sono fatti attendere i messaggi di sdegno e si è alzata prontamente la richiesta di dimissioni da parte di politici, sindacati e associazioni.
Il primo commento è stato di Carlo Rutigliano, segretario regionale di Articolo Uno Basilicata, secondo cui è “grave e sconcertante che il direttore generale dell’Arpab, Antonio Tisci, usi i social network per infangare la memoria di Gino Strada. Mi auguro che il Presidente Bardi non faccia finta di non vedere: siamo di fronte ad un impresentabile che rischia di gettare discredito sull’intera Regione”.
“A tutto c’è un limite” hanno scritto i consiglieri di centro sinistra del Comune di Potenza. Secondo Bianca Andretta, Angela Blasi, Roberto Falotico, Francesco Flore, Angela Fuggetta, Rocco Pergola, Pierluigi Smaldone e Vincenzo Telesca, “un uomo delle istituzioni non può utilizzare questo linguaggio, un rappresentante di un ente pubblico non può infangare la memoria di chi non c’è più. Tisci dimostra quotidianamente di non essere adatto a ricoprire ruoli pubblici, il Presidente Bardi – hanno concluso – ne prenda atto. Tisci deve dimettersi immediatamente”.
Il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa, ha invece rimesso ad un comunicato il lancio di una petizione on line indirizzata al presidente Bardi con oggetto: “Rimozione di Antonio Tisci da direttore dell’Arpab”.
Per Summa “ognuno è libero di esprimere liberamente i propri pensieri ma la libertà, quando si riveste un ruolo e funzione pubblica va usata con rispetto e delicatezza. C’è chi non perde l’occasione del silenzio per far notare il livello di intelligenza e i lati ambigui di un carattere che non trova coerenza tra parole e azioni. Il direttore dell’Arpab, Antonio Tisci, nonostante il ruolo assorbente che riveste– ha concluso Summa – ha mostrato ancora una volta la mancanza di rispetto che un uomo delle istituzioni pubbliche non può assolutamente permettersi”.
L’associazione Libera si è domandata se “un uomo, può farsi portavoce e megafono di offese, illazioni, ingiurie e farlo pubblicamente, in uno spazio che, in quanto virtuale e virale, è ancora più ampio di una piazza fisica, senza che nessuno prenda provvedimenti? No, crediamo di no”, il commento tombale di Libera.
Il gruppo consiliare alla Regione Basilicata del Movimenti 5 stelle, composto da Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Carmela Carlucci in una nota ha definito “il D.G. di Arpab semplicemente inadeguato a ricoprire quel ruolo istituzionale”, ricordando un ulteriore commento rimesso ai social sempre di Tisci, dove così “consigliava” di “non aver fiducia nella magistratura”.
Per i pentastellati lucani, “il Presidente Bardi e lo stesso Gianni Rosa (sponsor principale di Tisci) dovrebbero riflettere a fondo sulla deriva che sta prendendo il corso del loro filone politico improntato sul presunto cambiamento. Approfittino di questa pausa estiva per apportare seri aggiustamenti, rimuovendo chi, come Tisci, si sta dimostrando assolutamente non all’altezza di ricoprire determinati ruoli istituzionali”.
Non si è fatta attendere la reazione del consigliere Pd in Regione Basilicata, Roberto Cifarelli, che ha definito Tisci ”il tecnico che pretende di fare politica” e, ricordando il diritto costituzionalemnte garantito “di manifestare liberamente il proprio pensiero”, Cifarelli ha sottolineato che “ Tisci è libero di esternare qualsiasi pensiero politico, pure il più assurdo, ma non fin quando svolge le funzioni di direttore generale di un’Agenzia strategica per la vita e la morte della nostra regione. Non si può essere di parte. E purtroppo non si tratta della prima volta che accade. A mio avviso, il suo amico Assessore Gianni Rosa e il Presidente Vito Bardi dovrebbero intervenire e rimuovere dall’incarico Tisci, per consentirgli di continuare ad esprimersi senza dover dare conto a nessuno”.