Giovedì 6 giugno 2024 -La Direzione Distrettuale (ntimafia plesso la Procura della Repubblica ha delegato la Polizia di Stato ad eseguire tre misure cautelari personali (due di custodia cautelare in carcere e una degli arresti domiciliari) nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta della somma complessiva di 79.542,27 euro nei confronti di Giovanni Quaratino (già condannato in data 24.07.2023 dal Tribunale di Potenza alla pena di 8 anni di reclusione poiché ritenuto colpevole del delitto di associazione mafiosa in qualità di partecipante all’associazione a delinquere di stampo mafioso denominata clan “Martorano-Stefanutti”), di sua figlia Marilena Quaratino e dell’avv. Gianluca Molinari a del foro di Potenza gravemente indiziati, a vario titolo, del delitto di peculato ex art. 314 c.p. in relazione alla gestione dell’ Agenzia di onoranze funebri “Padre Pio Società Cooperativa” di Potenza già sottoposta a sequestro in quanto già ritenuta nella disponibi1ità di fatto della famiglia Quaratino.
Di fatto, l’agenzia che, a seguito del sequestro preventivo, doveva essere un bene sottratto alla disponibilità e gestione dell’indagato e dei suoi familiari è stata in realtà lasciata, grazie alla compiacenza dell’amministratore giudiziario, nella disponibilità diretta di Giovanni Quaratino e, a seguito del suo arresto avvenuto nell’ambito dell’operazione “Lucania Felix”, della figlia Marilena, così permettendo agli stessi non solo di proseguire nella gestione della ditta ma di potersi impossessare di una parte degli utili prodotti.
L’indagato e la figlia, assunti quali “necrofori” alle dipendenze della società sottoposta a misura di prevenzione, si sono appropriati di somme di denaro destinate all’agenzia di pompe funebri contrattando direttamente con i prossimi congiunti dei defunti le prestazioni da effettuare e riscuotendo, talvolta in contanti talvolta mediante accrediti su carte prepagate nella loro disponibilità, somme aggiuntive rispetto a quelle indicate nelle fatture emesse dalla società cooperativa ovvero, nei casi di prestazione effettuate senza emissione di fattura, provvedendo ad incassare l’intero prezzo pattuito.
Nello specifico, le indagini hanno consentito di documentare, con riferimento alle annualità 2019, 2020, 2021 e 2022 (fino al mese di ottobre), centinaia di episodi di appropriazione di somme di denaro, quantificate in almeno 531.518,00 euro di cui 79.542,27 euro completamente accertate, versate da parenti di defunti committenti dei servizi funebri con l’Agenzia di onoranze funebri ovvero da Enti pubblici, associazioni sindacali, ordini di categoria, Polizia Municipale, titolari e gestori di agenzie di onoranze funebri sedenti in altri territori per servizi evidentemente resi anche a questi ultimi.
Attraverso tali condotte, l’indagato e la figlia sono riusciti ad appropriarsi illegittimamente di consistenti somme di denaro, effettuando, finanche, successive operazioni speculative con investimenti, intermediazioni e compravendite di pietre preziose, anelli e orologi Rolex, di una serie di autovetture d’epoca, di lusso e di grossa cilindrata, segnatamente Ferrari, Lotus, Audi, Jaguar, Porsche, Mercedes e Oldsmobile, con intestazioni fittizie avvenute con il concorso fattivo e determinante di altri indagati, garantendo un concreto, permanente effetto speculativo e dissimulatorio diretto ad ostacolare l’accertamento sull’origine delittuosa del denaro impiegato.
Si precisa che le investigazioni sono nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, la posizione degli indagati è tuttora al vaglio di questa Autorità Giudiziaria e gli stessi non possono essere considerati colpevoli sino all’eventuale pronunzia della sentenza definitiva di condanna.