Giovedì 30 maggio 2024 – Caporalato e gestione della sicurezza sul lavoro. E’ il tema del convegno di Coldiretti, a cui ha partecipato la Asp Basilicata con il Dipartimento di Prevenzione Collettiva della Salute umana Unità Operativa di Medicina del Lavoro e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro.
Ha portato il suo saluto il Direttore generale dell Asp Basilicata Antonello Maraldo mentre relatori sono stati Annarita Vicedomini Dirigente Medico U.O.C Medicina del Lavoro, Lucio Fellone medico di Medicina del lavoro, Antonio Carriero Tecnico della Prevenzione.
Presente il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Collettiva e della Salute Umana della Asp Biagio Schettino.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i dati censiti nel 2023 dalla Medicina del lavoro dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza secondo cui gli occupati in ambito agricolo (dati Inail del 2020) rappresentano il 10% del totale degli occupati in altri settori, portando la Basilicata oltre la media del Sud che si attesta al 6,9% contro quella nazionale del 3,6%.
In Basilicata i maggiori occupati in agricoltura si registrano nel materano (14,1% rispetto all’8% del potentino) dove il metapontino e la fascia ionica giocano un ruolo predominante per vie delle numerose cultivar presenti.
Anche nella nostra regione il comparto agricolo è quello più a rischio infortunistico considerato anche l’elevata presenza di piccole imprese agricole rurali.
Gli ispettori della U.O.C. della Medicina del Lavoro della ASP nel solo 2023 hanno effettuato 127 interventi con accessi presso le aziende (tra esposti, inchieste infortuni, sopralluoghi, disposizioni, prescrizioni a carattere penale) con la commutazione di 53 verbali di sanzione. Nello scorso anno sono state compiute ben 2 indagini legate ad infortuni mortali avventi nell’area in ambito agricolo.
Sul dato degli infortuni, le concause sono legate quasi sempre all’utilizzo di macchine e attrezzature agricole vetuste o inadeguate, ribaltamento del trattore e schiacciamento nelle attività in terreni in pendenza con l’eventuale presenza di buche o fossati o per manovre incaute.
Tra le malattie professionali di maggiore impatto, quelle legate all’apparato muscolo-scheletrico, quelle del sistema nervoso e degli organi di senso, malattie respiratorie e tumori della pelle.
Tra gli interventi, da evidenziare quello di Annarita Vicedomini che ha relazionato proprio sugli infortuni e sulle malattie professionali in ambito agricolo evidenziando come sia aumentato il loro numero di denunce.
Questo anche grazie ad una maggiore consapevolezza da parte del lavoratore, sviluppatasi negli anni relativamente al rischio correlato all’attività svolta.
In tale campo interviene l’Azienda Sanitaria Locale di Potenza che sensibilizza i lavoratori mediante varie campagne in cui si invita a rendere proprie le procedure ricevute durante i corsi di formazione ed in grado di aiutare a prevenire gli infortuni e le malattie professionali.
Inoltre, fornisce indicazioni sulla necessità di ridurre al minimo i rischi presenti nell’attività lavorativa in alcuni settori particolari che impongono l’utilizzo di sostanze chimiche o l’esposizione diretta alle radiazioni ultraviolette.
Come in tutti i settori, anche in quello agricolo la Asp fornisce indicazioni relativamente all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale non solo per rispettare gli obblighi legislativi, ma soprattutto per proteggere la salute dei dipendenti.
Interessante l’intervento di Lucio Fellone sulla sorveglianza sanitaria e sul ruolo del medico competente in agricoltura che ha un ruolo chiave sia nei confronti del lavoratore ma anche rispetto alle attività di consulenza sulla salute e sicurezza nelle aziende.
Va da sé che per ottemperare ad una giusta sorveglianza è necessario mettere in atto una efficace informazione e formazione che debbano andare di pari passo e soprattutto essere comprensibili dialetticamente anche alla luce dell’impiego prevalente di manodopera straniera.
Inoltre, va fatta formazione ed informazione in merito a eventi correlati al clima eccessivamente caldo come le possibili e frequenti ondate di calore e dell’esposizione a radiazioni solari ultraviolette causa scatenante di tumori della pelle.
A questi vanno aggiunti- come per altro già accennato- informazioni sul rischio da intossicazione correlata all’uso di prodotti chimici fitosanitari, all’attuazione di un servizio di Primo Soccorso in ambienti isolati e difficoltosi da raggiungere.
Molto apprezzato anche l’intervento di Antonio Carriero, tecnico della prevenzione Asp, che ha corredato la sua esposizione con molte immagini di infortuni in agricoltura connessi in particolare all’uso del trattore e che ha catalizzato l’interesse dei presenti in sala. Carriero ha enfatizzato il tema della sicurezza nell’uso dei mezzi come fattore di prevenzione proattiva nelle attività agricole.
Prendendo la parola, il Presidente regionale di Coldiretti Antonio Pessolani ha sottolineato “l’impegno nella lotta al caporalato e nella prevenzione e gestione della sicurezza sui luoghi del lavoro nonché l’importanza della collaborazione con Asp che contribuisce a qualificare e dare dignità agli imprenditori e ai loro lavoratori. Per Coldiretti il fattore primario è quello della formazione sulla cultura della legalità in modo da raggiungere in maniera capillare le aziende su tutto il territorio regionale”.
Il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo ha invece sottolineato che “l’incontro voluto da Coldiretti segna una tappa fondamentale di una consolidata collaborazione tra l’associazione, la Asp e l’Ispettorato Territoriale del lavoro”.
Da ex dirigente Inail Maraldo ha “apprezzato la sinergia e l’interesse per questi temi che hanno un forte impatto sociale oltre che economico e professionale.
Enorme la partecipazione e l’interesse da parte degli operatori agricoli della Val d’Agri per cui sarà necessario proseguire su questa direttrice essendo l’unica via possibile e percorribile“.