Sabato 6 gennaio 2023 – I dati della produzione nel 2023 sono in miglioramento rispetto al 2022, confermando così il 2° anno di crescita. Si rileva infatti una crescita del +9,6%. Nello specifico nel 2023 sono state prodotte, tra autovetture e veicoli commerciali, 751,384 unità contro le 685.753 del 2022. La produzione di autovetture segna un +8,6%, pari a 521.104 mentre quella dei veicoli commerciali segna un aumento del +11,8%, con +24.280 unità prodotte, confermando il dato in crescita già rilevato negli ultimi tre trimestri, rispetto ad un inizio anno negativo, in particolare per una riduzione degli stop produttivi per la mancanza di materiali, che invece aveva caratterizzato il 2022.
E’ l’analisi del segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano.
La produzione di auto e veicoli commerciali -prosegUe – rimane ancora al di sotto -8,2% del 2019, periodo pre- covid, dove si era attestata complessivamente a 818.880 unità. Per le auto si riscontra un sostanziale avvicinamento (-0,9%), mentre per le produzioni dei veicoli commerciali siamo -12%.
La crescita di 65.000 unità si è determinata in particolare con le produzioni dei plant di Pomigliano d’Arco e di Atessa.
A quota 1 milione di veicoli (auto più commerciali) mancano 1/3 degli attuali volumi, dai dati risulta evidente quanto sia necessario rilanciare le produzioni di Cassino e di Mirafiori con nuove produzioni.
ULIANO SULLA SITUAZIONE NELLO STABILIMENTO STELLANTIS DI MELFI
Il dato produttivo nel 2023 – afferma – è in leggera crescita +3,9% rispetto all’anno precedente. Se lo rapportiamo al 2019 la perdita è invece di circa 78.000 auto (-31,4%), la flessione più pesante negli stabilimenti dell’auto.
Le 170.120 auto prodotte sono così ripartite: il 29,8% 500x, il 42,8% Jeep Renegade e il 27,3% Jeep Compass. Il leggero miglioramento sul 2022 è determinato dal minor impatto generato dagli stop produttivi per mancanza di materiale, che nel corso del 2023 sono stati 73 giorni mentre nel 2022 sono stati 104 giorni con una turnistica maggiore.
Il venir meno di circa 1/3 della produzione rispetto al 2019 ha comportato delle ripercussioni negative in termini occupazionali, che si sono affrontate con vari strumenti che alternativi ai licenziamenti, come le incentivazioni all’uscita su base esclusivamente volontaria (nell’ultimo anno periodo ha coinvolto quasi 1.450 lavoratori portando l’occupazione a 5.600) trasferte infra-gruppo circa 1150 persone.
Da metà maggio 2023 la turnazione nello stabilimento è passata da 17 a 15 turni.
La situazione di Melfi comunque difficile e complessa soprattutto nella fase di transizione verso i cinque nuovi modelli multibrand completamente elettrici, sulla piattaforma Bev STLA Medium, che certamente rappresentano una risposta positiva in termini di prospettiva futura per lo stabilimento lucano. Nell’incontro del 23 novembre scorso, al Centro Stile di Torino, le segreterie nazionali hanno potuto visionare i nuovi modelli e verificarne le potenzialità.
L’ultima parte del 2023 è stata caratterizzata da tutta la fase necessaria per accompagnare la transizione dello stabilimento di Melfi verso la produzione dei cinque nuovi modelli, a tal fine è stato stipulato un nuovo Contratto di Solidarietà con scadenza 4 agosto 2024.
Ad ottobre, con la conferma del quinto modello full electric a marchio jeep, che chiedevamo come Fim- Cisl per dare ulteriori garanzie per il futuro dello stabilimento, abbiamo verificato anche il cronoprogramma per l’avvio delle nuove produzioni e l’intreccio con le attuali produzioni. Nello specifico nell’ultimo quadrimestre del 2024 partirà la salità produttiva della prima vettura full electric a marchio DS, seguiranno nel 2025 altre due vetture, una Jeep e una DS, nel 2026 le altre due, una a marchio Opel e la Lancia Gamma. La Jeep Compass sarà prodotta anche in una versione ibrida di ultima generazione. Verrà inoltre realizzata la nuova linea di assemblaggio delle batterie che partirà con il lancio dei nuovi modelli.
Il cronoprogramma di uscita delle attuali produzioni prevede: la prima ad uscire nel corso del 2024 sarà la 500X e a seguire la Jeep Renegade a fine 2025.
Per l’indotto stiamo agendo a livello istituzionale, sia ministeriale che regionale, per avere tutte le garanzie legate per evitare impatti negativi a livello occupazionale. Gli incontri svolti in sede ministeriale a dicembre e quelli programmati dal 22 gennaio 2024 per noi devono rappresentare l’ambito dove ottenere quegli elementi di garanzia che oggi non abbiamo.
E’ necessario – conclude Uliano – che il gruppo Stellantis sia impegnato a dare priorità nelle forniture alle aziende del comprensorio, ma nelle stesso tempo, bisogna sostenere le aziende fornitrici nel processo di ammodernamento e di transizione verso le nuove produzioni. Inoltre è indispensabile agire sull’accordo di programma e sulle strumentazioni a disposizione nelle aree di crisi complessa per attrarre altri nuovi investimenti e per tutelare i lavoratori dell’area di Melfi.”