Giovedì 21 settembre 2023 – “E’ critica la raccolta rifiuti a Matera con problemi per la salute e la sicurezza pubblica”.
Ad affrmarlo è la prof.ssa Felicia Rasulo, presidente e legale rappresentante dell’ANSB (Associazione Nuova Sanità e Benessere) che lo ha denunciato con una lettera inviata al Prefetto, al Sindaco, Domenico Bennardi; all’assessore comunale Massimiliano Amenda e al Direttore Dipartimento Prevenzione Salute Umana dell’Asm, Vincenzo Nola.
- “Con ordinanza sindacale n. 314, prot. n. 47218 / 2020, a firma del Sindaco del tempo Avv. Raffaello De Ruggieri, – ricorda Rasulo – è stato introdotto, in Matera, sotto l’espressione ambigua “porta a porta”, un sistema di raccolta dei rifiuti urbani che ha creato e crea seri problemi igienico-sanitari, gravi disagi alle famiglie e ai singoli cittadini.
La situazione, conseguente al sistema adottato, crea altresì seri problemi per la sicurezza pubblica della città, oltre a lederne l’immagine di capitale europea della Cultura 2019.
I relativi costi (moltiplicazione degli addetti alla raccolta, disinfestazione dei contenitori, più mezzi di raccolta), particolarmente onerosi, gravano insopportabilmente sui bilanci familiari, già appesantiti dalla grave crisi in atto. - Ai cinque cassonetti condominiali, di notevoli dimensioni, sempre strapieni, da portare uno per ogni sera, in qualunque condizione di tempo e di salute, a carico e spese degli utenti, sulla strada pubblica, e da riportare al mattino all’interno, nella proprietà privata, con l’onere della disinfestazione, e secondo un calendario stabilito dalla azienda di raccolta, si aggiungono – afferma la presidente Rasulo – le difficoltà ancor più gravi, causate dai CINQUE mastelli unifamiliari, più un “secchiello” per l’<organico> quotidiano, in cui, consegnati ad ogni famiglia residente in condomini fino ad otto unità immobiliari, la famiglia stessa deve raccogliere distinti rifiuti, compreso l’organico o “umido”, da trattenere in casa fino al giorno stabilito per lo svuotamento.
Anche gli anzidetti “mastelli”, in giorni diversi e a turno, vanno collocati OGNI SERA, dopo una certa ora, in qualunque condizione di tempo e di salute, davanti all’uscio di ciascuna palazzina, o davanti al cancello, se c’è cortile, su suolo pubblico, cioè marciapiede o al bordo della strada, a cura di ogni consegnatario degli stessi, in base al calendario all’uopo predisposto per tipo di rifiuto.
Il mattino presto seguente (non sempre alle prime ore) la ditta incaricata dal Comune provvede a svuotarli, lasciandoli, abbandonati, ai bordi della strada o sui marciapiedi, laddove i marciapiedi esistono. E’ a cura dell’utente, quindi, ritirarli entro una certa ora. Il che fa supporre che l’utente non abbia impegni di alcun genere, a cominciare da quelli lavorativi. Poiché dagli addetti i “mastelli” sono abbandonati aperti, gli utenti li ritirano, puntualmente, col fondo pieno di acqua (in caso di pioggia), o polvere e l’immancabile insetto o animaletto, in altri giorni.
DURANTE LA NOTTE, SOPRATTUTTO NELLE ZONE PERIFERICHE, I “MASTELLI” SONO ALLA PORTATA DI VOLPI, CINGHIALI, CANI RANDAGI, TOPI, ECC., ATTRATTI DAGLI ODORI DEI RIFIUTI.
- Agli anzidetti disagi e pericoli vanno aggiunti i problemi della custodia dei “mastelli”, soprattutto nelle piccole case popolari che sono tante a Matera i cui spazi, già insufficienti per chi vi abita, vengono occupati da un “secchiello” per organico quotidiano più cinque contenitori di dimensioni ingombranti
Cinque “mastelli” unifamiliari, pesanti soprattutto per anziani e bambini, difficili e pericolosi da portare su e giù per le scale, anche per due-tre piani – dove non ci sono ascensori – più tutta la traversata del cortile e giardino, dove ci sono cortile e giardino, anche fino a settanta-ottanta metri, sono ingestibili da persone invalide. Non possono, peraltro, non togliere spazio “vitale” alle famiglie e non possono non diventare, col caldo, fonte di nauseanti odori nella casa, nonché attrazione e produzione di moscerini, mosche, vespe, scarafaggi, lucertole, gechi e tante, tante formiche. Né il problema si risolve con il collocamento degli stessi sui balconi ove esistano, ché, anzi, la situazione si aggrava per il caldo, la pioggia, il vento e il freddo. In ogni caso, viene impedito l’uso del balcone.
Insomma, la raccolta dei rifiuti urbani, per come organizzata, di fatto è una incongrua soluzione, considerato che sia gli spazi pubblici sia le abitazioni sono permanentemente invasi da rifiuti. In effetti altro non si è fatto se non spalmare i rifiuti su tutta la città, utilizzando privati appartamenti.
Né si devono nascondere le barriere architettoniche, create su marciapiedi e al bordo delle strade. I disabili, e non solo loro, non sempre sono in grado di evitarli. Neanche va sottaciuto, in caso di intemperie o presenza di animali o semplice atto sconsiderato di qualcuno, che qualche mastello o cassonetto finisca nel mezzo della strada, come già è successo, in pieno traffico, con possibili gravi o gravissimi incidenti, le cui responsabilità diventano ignote.
Si aggiunga, infine, la condizione in cui vengono a trovarsi i bed and breakfast e le case vuote, temporaneamente in fitto, non dotate di “mastelli”.
Si può immaginare in quale situazione ci si trova alla partenza degli ospiti di un bed and breakfast, in una città, peraltro, che punta tutto sul turismo.
- A fronte di tante difficoltà e disagi e impedimenti e pericoli reali per la salute umana e l’incolumità pubblica, il Sindaco Domenico Bennardi e l’Assessore al ramo Massimiliano Amenta, il 19 luglio 2023, con un comunicato, hanno lamentato il calo della raccolta differenziata dal 78% al 69%. Senza interrogarsi sulle ragioni del calo, troppo facilmente essi attribuiscono la colpa all’indisciplina dei cittadini, preannunziando “controlli capillari della Polizia Locale” e di non ben definiti ”agenti generici”, con la “stretta collaborazione della Cosp Tecnoservice” (non super partes, certamente interessata a mantenere l’attuale sistema di raccolta) .
- Più saggiamente, invece, il Comune di Bologna ha pensato bene di abolire il sistema “porta a porta” e ripristinare il sistema antico, considerato più sicuro, più igienico e meno oneroso: quello, cioè, dei cassonetti pubblici, comunali, di cui il Comune, a garanzia di tutti, si fa carico per lo svuotamento, pulizia, sicurezza e disinfestazione.
Tutto ciò premesso e ritenuto, l’ANSB, ut supra rappresentata, chiede ai destinatari della presente, ciascuno per quanto di competenza, nell’interesse pubblico, per la tutela della salute umana e dell’ambiente, provvedimenti urgenti, da adottarsi comunque entro il termine perentorio di gg. 30 dal ricevimento della presente, per l’eliminazione delle criticità igienico-sanitarie sopra descritte, con la modifica, a Matera, dell’attuale sistema di raccolta dei rifiuti urbani, sostituendolo, come ha fatto il Comune di Bologna, con cassonetti pubblici comunali, di cui l’Amministrazione civica, a garanzia di tutti, si fa carico dello svuotamento, pulizia, sicurezza e disinfestazione.
Chiede altresì – conclude Rasulo – che alla presente venga dato riscontro entro e non l’assegnato termine di 30 giorni”.