Lunedì 24 ottobre 2022 – Contro il rischio sempre più concreto di aumentare le disuguaglianze sociali nella salute, nella qualità di vita e nell’accesso alle cure, con una situazione di crescente disagio per lavoratori, operatori e utenti – dagli ospedali dei capoluoghi a quelli territoriali, alle strutture pubbliche e private accreditate delle nostre realtà più periferiche – CGIL CISL UIL Basilicata intendono rilanciare con forza la mobilitazione sulla sanità con una manifestazione regionale che si terrà a Potenza il prossimo 19 novembre.
La manifestazione sarà preceduta da una campagna di iniziative sindacali e incontri con il mondo associativo, il terzo settore, l’ordine dei medici e delle categorie professionali sanitarie, personale delle strutture della specialistica ambulatoriale accreditata, il tribunale del diritto del malato, per costruire insieme una proposta programmatica che garantisca il diritto alla salute.
Per CGIL, CISL, UIL è tempo di un nuovo Patto per la Salute tra Governo, Regioni e sindacati.
È tempo di un confronto vero con la Regione Basilicata, priva di programmazione e visione, al punto da ignorare del tutto lo stato di attuazione degli interventi della Missione 6 del Pnrr e il confronto con i sindacati.
Lo stato di precarietà in cui versano le direzioni strategiche delle aziende sanitarie della regione – affermano in una nota congiunta Angelo Summa, Vicenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli, segretari regionali di Cgil, Cisl, Uil (foto di copertina)- si traduce di fatto in uno stallo organizzativo-amministrativo che penalizza innanzitutto la capacità di risposta del sistema sanitario regionale ai bisogni di salute dei cittadini lucani. E se a ciò si aggiunge la mancanza di una direzione generale stabile del dipartimento Salute e Politiche della persona si comprende bene come la Regione Basilicata sia nella seria impossibilità di delineare indirizzi strategico-programmatici reali e concreti.
Per questo serve una grande mobilitazione di tutta la Basilicata. Bisogna garantire la piena esigibilità del diritto alla salute investendo sulla rete territoriale, potenziando la rete ospedaliera e i distretti sociosanitari e abbattendo le liste d’attesa attraverso un grande investimento nel personale per una sanità pubblica che curi e garantisca il benessere di tutti.
Il rischio è lo sfaldamento della sanità lucana, ormai senza alcuna direzione amministrativa e programmatica.
I prossimi mesi e anni saranno decisivi – sostengono i segretari regionali confederali – per il futuro del servizio sanitario nazionale e di quello regionale mentre si registrano troppe emergenze nell’attuazione del diritto alla salute specie da parte delle categorie sociali più deboli, dei malati cronici e oncologici, degli anziani.
CGIL, CISL, UIL intendono richiamare ancora una volta la Regione a recuperare ritardi ed inefficienze ed aggiornare il sistema di protezione e sicurezza dei singoli e delle comunità con un’offerta di salute nuova e all’altezza delle crescenti esigenze dei cittadini.