Martedì 10 maggio 2022 – I sindacati di categoria Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL hanno incontrato l’amministratore unico di Acquedotto lucano Spa e la delegazione aziendale, a seguito della richiesta del 4 maggio scorso per affrontare nel merito le questioni relative alla complicata situazione economico-finanziaria nella quale versa la più importante azienda lucana a controllo pubblico. SEGUE DOPO LA PUBBLICITA’.
“Siamo seriamente preoccupati – affermano le segreterie regionali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL – per gli scenari che la difficile situazione societaria avrebbe potuto (e potrebbe) determinare per i lavoratori, oltre che per il rischio concreto che possa essere compromesso il ruolo strategico di quest’azienda nella gestione del servizio idrico integrato in Basilicata, abbiamo avuto ampie rassicurazioni sulla volontà di procedere nell’opera di rilancio e riassetto di Acquedotto.
Abbiamo condiviso quanto già l’assemblea dei soci del 5 maggio scorso ha decretato, ben consci che il piano di risanamento illustrato dai massimi vertici aziendali deve trovare concretezza operativa già nei prossimi giorni onde evitare la pericolosa deriva di un’inerzia che condurrebbe alla irreversibilità di un disastro.
Nella consapevolezza che il piano di risanamento dovrà mettere l’azienda nelle condizioni di efficienza operativa, organizzativa e economico-finanziaria, dandole la capacità di produrre utili per il futuro e al tempo stesso di assicurare alla comunità lucana gli importanti livelli che merita di servizio erogato – affermano – occorre la volontà politica della compagine sociale di attuare quel piano. Non solo, occorre farlo concretamente e in tempi brevissimi poiché talune scelte operative e strategiche devono essere incardinate, a livello di impegno, nella discussione sul bilancio regionale praticamente già in corso.
Per le ragioni sopra esposte, anche e soprattutto per non sciupare la straordinaria occasione offerta dalle ingenti risorse economiche disponibili (Pnrr, Reject EU)per progetti del valore di circa 250 milioni di euro già in parte finanziati – concludono i sindacati – come federazioni di categoria abbiamo prontamente interessato i nostri rispettivi livelli confederali al fine di promuovere la composizione immediata di un tavolo regionale ove discutere e condividere i prossimi passi che inevitabilmente dovranno traghettare in continuità di gestione la tanto auspicata rifondazione di Acquedotto lucano”.