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Ambiente e TerritorioAttualità

Raccolta rifiuti a Potenza | Adoc: fa acqua da tutte le parti

USB - Ufficio Stampa Basilicata 20 Settembre 2021
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Lunedì 20 settembre 2021 – “Il servizio di raccolta rifiuti dell’Acta fa acqua da tutte le parti. Questo è quanto abbiamo potuto constatare, noi dell’ADOC di Basilicata, verificando la situazione in città”.

Lo afferma in una nota il Presidente dell’Associazione Difesa e Orientamento Consumatori, Canio D’Andrea.

“Potenza con oltre 67.000 abitanti non merita l’etichetta di città sporca. Scaricare la responsabilità sui cittadini per il comportamento di pochi sconsiderati è ingiusto, offensivo e sciocco.

La realtà è ben diversa: manca – denuncia D’Andera – una organizzazione seria della gestione dei rifiuti.

Ecco solo alcuni esempi:

  1. Le Eco station (cioè le piattaforme per la raccolta delle bottiglie di plastica), ce ne sono 5 in città e sono costantemente piene o, peggio, non funzionanti come si può immediatamente verificare a Piazzale Ligure (sopra la Regione) o vicino al Parco Elisa Claps;
  1. I cassonetti assegnati ai cittadini non vengono ritirati per la pulizia e la manutenzione e, inoltre, sono esposti ad accogliere ogni tipo di rifiuto perché rimangono alla mercé di chiunque non potendo i cittadini custodirli in spazi chiusi;
  1. La piattaforma per la raccolta dei rifiuti di via del Gallitello è aperta solo poche ore al giorno.Non mettiamo il dito nella piaga degli spazzamenti delle strade che, come al solito, con un po’ di pioggia sono fonte di allagamenti per i chiusini ostruiti.
  2. Senza contare che il calendario dello spazzamento “mensili” delle strade prevede si è no uno passaggio l’anno nelle varie zone della città.
  3. E allora – prosegue D’Andrea – è più facile prendersela con i cittadini che “non collaborano” o peggio con gli operatori ecologici “che non sono efficienti”.
  4. A noi dell’Adoc sembra che chi organizza queste attività si voglia nascondere dietro al dito per lavarsi la coscienza dell’inefficienza con iniziative di scalpore associandosi con multinazionali in cerca di una facile pubblicità.
  5. Ebbene noi dell’ADoc – ribadisce D’Andrea – pensiamo che se non volete che i rifiuti vengano abbandonati organizzate il servizio in modo che i cittadini possano utilizzarlo:
  • predisponete piattaforme capaci di venire incontro alle esigenze delle persone;
  • rendete efficienti i presidi esistenti (cioè le Eco station e i punti di raccolta);
  • prevedete punti di raccolta per l’olio esausto (ora è possibile conferirlo solo alla piattaforma di via del Gallitello, quando è aperta);
  • rendete conveniente la raccolta dei rifiuti operata dai cittadini con sconti sulla TARIC (la tassa sui rifiuti);
  • assumete il personale necessario a far fronte alle esigenze della città senza sovraccaricare i pochi operatori in servizio;
  • fate iniziative concrete e non di facciata, noi non abbiamo bisogno di essere colonizzati da multinazionali che mirano solo ai profitti.Se il servizio è ben organizzato tutti sono disposti a collaborare.
  • Precisiamo subito che – sostiene D’Andrea – chi abbandona i rifiuti per strada è un incivile ma siamo ugualmente consapevoli che per disincentivare gli incivili occorre che il servizio sia efficiente!
    Le persone sono disposte anche a fare sacrifici per salvaguardare l’ambiente e per mantenere la città pulita ma questo non si deve ritorcere contro di loro con gravami economici, di tempo e di impegno.Se per smaltire le bottiglie di plastica bisogna girare cinque piattaforme per scoprire che sono tutte guaste o piene allora sì i cittadini si scoraggiano, si sentono ingannati e capiscono che a gestire il servizio ci sono degli incompetenti.
  • Ricordatevi che – conclude D’Andrea – il compito di chi amministra è risolvere i problemi dei cittadini non di crearli!Ricordatevi che i cittadini collaborano sempre quando si tratta di una giusta causa come il salvaguardare l’ambiente!Ricordatevi che i cittadini non hanno bisogno di essere presi in giro con false iniziative di facciata se non addirittura di pessimo gusto!Ricordatevelo!”

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