Venerdì 28 maggio 2021 – Nel periodo compreso tra il 2019 e il 2007 la Basilicata ha conosciuto una crescita del sistema delle PMI pari al 26,2 per cento, nettamente superiore alla media nazionale (6,6 per cento) e a quella del Mezzogiorno (11,8), anche se, nell’ultimo anno di rilevazione (2019-2018), c’è stata una lieve contrazione di un punto percentuale. Al 2018 risultano complessivamente 23.616 gli addetti impiegati nelle PMI, di cui il 57,9 in aziende di piccole dimensioni.
I fallimenti del 2020 delle PMI sono stati 7 con una flessione rispetto all’anno precedente del 30 per cento. Un dato fortemente condizionato dalle misure emergenziali messe in atto per mitigare gli effetti della pandemia, che hanno in parte congelato le dinamiche delle chiusure.
Nel 2020 le PMI lucane fanno registrare anche un aumento del rapporto tra il debito finanziario e il capitale netto delle PMI, che torna a salire interrompendo la tendenza al miglioramento della leva finanziaria registrata negli ultimi anni, per effetto del ricorso a risorse esterne e contrazione della patrimonializzazione.
E si interrompe anche il calo registrato a partire dal 2014 del rapporto tra gli oneri finanziari e MOL: un dato che si spiega come conseguenza del calo dei margini.
Per quanto riguarda l’impatto del Covid sul dato occupazionale relativo alle PMI, la Basilicata fa registrare una riduzione dell’organico pari al 7,40 per cento, in misura lievemente ridotta rispetto al dato nazione (-8,20 per cento) e del Mezzogiorno (-8,40 per cento). Più alto della media nazionale del resto del Sud è invece l’impatto del Covid sul capitale delle imprese.
E’ quanto emerge dal Rapporto Regionale PMI 2021 realizzato da Confindustria e Cerved in collaborazione con Intesa Sanpaolo che analizza le performance socio economiche-finanziarie che rientrano nella definizione europea di PMI (impiegano tra i 10 e i 249 addetti, con un giro d’affari compreso tra 2 e 50 milioni di euro).
“Si tratta di un lavoro prezioso – commenta il presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Basilicata, Antonio Braia – che ci aiuta a comprendere lo stato di salute della tipologia di impresa maggiormente diffusa sul nostro territorio regionale e che, soprattutto in questo anno, rappresenta una utile cartina al tornasole per capire i reali effetti del Covid che ha determinato una crisi senza precedenti nel nostro Paese, non solo per intensità ma anche per la sua natura asimmetrica.
Il sistema delle PMI – prosegue Braia – sembra finora aver sostanzialmente tenuto, anche grazie alle misure emergenziali messe in campo dal Governo. Rimane però il rischio collegato alla forte esposizione debitoria e alla limitata capacità di investimento.
A tal fine – ha concluso Braia – riteniamo utile ribadire le proposte a nostro avviso prioritarie in questo momento, tra le quali: proroga automatica della moratoria di legge per le PMI; conferma dell’intervento rafforzato del Fondo di Garanzia per le PMI e della ‘Garanzia Italia’ di SACE; allungamento dei tempi di restituzione del rimborso dei debiti di emergenza del 2020 dai 6 anni, attualmente previsti, fino a 15 anni; e infine l’utilizzo della leva fiscale per favorire la crescita dimensionale con interventi come la proroga del credito d’imposta per la quotazione delle PMI e lo sviluppo della finanza alternativa.
Focalizzare gli effetti specifici dell’emergenza sanitaria ed economica sul nostro territorio e complessivamente nel Paese è anche un’operazione preziosa per comprendere cosa serve veramente per il rilancio del nostro tessuto produttivo e indirizzare la progettualità in vista delle grandi opportunità rese possibili dal PNRR e dalla nuova programmazione comunitaria”.