Mercoledì 5 maggio 2021 -” Apprendiamo dal sito della Regione Basilicata di un’iniziativa dell’Azienda Sanitaria di Matera, ASTRANIGHT, per la vaccinazione notturna, il giorno 8 maggio dalle 22 alle 6 del mattino, aperta prioritariamente a ipoacustici, sordomuti, ciechi civili, autistici, di età compresa tra i 60 e i 79 anni”.
L’iniziativa è contestata dalle Presidenti di Fish Basilicata e Fand Basilicata, Carmela De Vivo e Maria Buoncristiano.
“Quindi alle persone fragili – sostengono – si decide di dare la possibilità di vaccinarsi di notte!! Grande attenzione alle loro condizioni!. Le associazioni che si occupano di persone con disturbi dello spettro autistico hanno chiesto più volte di prevedere percorsi accoglienti e condivisi, con operatori specializzati, per le loro caratteristiche di soggetti non collaboranti, con difficoltà di adattamento a luoghi sconosciuti e la poca tolleranza a tempi di attesa. La risposta è uno spazio notturno!
Vorremmo inoltre sottolineare – proseguono De Vivo e Buoncristiano – che la terminologia utilizzata nel post di lancio dell’iniziativa è perlomeno obsoleta: il termine sordomuto è stato cancellato con la legge 95 del 2006 (art. 1) e sostituito con il termine sordo e da tempo si parla correttamente di persone con disturbi dello spettro autistico. Non è una questione di termini, ma dietro un uso poco corretto delle parole si cela spesso un mancato rispetto delle persone.
Chiediamo quindi – sollecitano De Vivo e Buoncristiano – che le persone con fragilità, di qualsiasi età, vengano vaccinate nei tempi e negli spazi adeguati.
Purtroppo ad oggi ci pervengono molte segnalazioni di persone che, pur essendo da considerare prioritarie a causa delle loro patologie, stanno ancora aspettando di essere vaccinate. E questa situazione è ancora più problematica per chi ha chiesto di essere vaccinato a domicilio: nonostante continue sollecitazioni non vi è ancora una calendarizzazione.
Aumentare il numero delle persone vaccinate è un giusto obiettivo che condividiamo. Per raggiungerlo però – concludono De Vivo e Buoncristiano – non servono iniziative spot: è necessario, a nostro avviso, aumentare i punti vaccinali e coinvolgere maggiormente i medici di famiglia”.