Martedì 16 marzo 2021 – “Facendo seguito al comunicato della Curia Potentina (LEGGI) in merito all’inizio dei lavori di ristrutturazione della Chiesa della Trinità, ritengo una scelta di pessimo gusto riportare la telefonata tra il Vescovo Ligorio e mia madre in cui si lascia intendere che la famiglia abbia espresso piena condivisone nella scelta di riaprire la Chiesa al culto al termine dei lavori stessi”.
Ad affermarlo è il fratello di Elisa, Gildo Claps.
“Senza entrare nel merito del fatto che mamma ritenesse la telefonata di natura privata – continua Gildo Claps – mi vedo costretto a chiarire che il contenuto del colloquio ha riguardato semplicemente la notizia della necessità di intervenire nella ristrutturazione della Chiesa, nessun riferimento è stato fatto rispetto a quale sarà la destinazione futura una volta completati i lavori. La posizione della famiglia Claps rimane la stessa di sempre; non è ammissibile, con un colpo di spugna, cancellare 17 anni di omissioni e di menzogne offendendo la memoria di Elisa e la sensibilità di quanti non vorrebbero mai che in quella Chiesa si tornassero a celebrare funzioni religiose. Su quanto accaduto dopo il 12 settembre del 1993 e all’alba del ritrovamento il 17 marzo 2010 non si è mai raggiunta una verità giudiziaria né tantomeno una verità storica e su questo punto la Curia potentina, prima di parlare di riapertura al culto ha l’obbligo morale di fare chiarezza”.