Lunedì 1 marzo 2021 – Il presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, commenta il passaggio della Basilicata in zona rossa: “C’è profonda preoccupazione per le inevitabili ricadute su un tessuto economico e sociale già duramente provato da un anno di pandemia. Il legittimo desiderio di ripartenza nutrito da famiglie e imprese è messo nuovamente a dura prova dall’entrata in vigore di misure restrittive maggiormente stringenti e dall’ipotesi di un lockdown esteso anche alle festività pasquali. Tutto questo si traduce in un ulteriore rinvio di consumi e investimenti, con pesanti effetti sul nostro Pil che non possono essere sottovalutati.
Senza entrare nel merito delle polemiche divampate in queste ore per una decisione che compete esclusivamente alle istituzioni e rispetto alla quale non abbiamo strumenti per esprimere giudizi, – afferma Somma – la priorità assoluta è sostenere in maniera adeguata e in tempi rapidi tutte le attività maggiormente colpite dagli effetti delle misure di contenimento del virus. E’ necessario assicurare subito ristori adeguati per tamponare gli effetti più drammatici della lunga scia di crisi economica indotti dalla pandemia, soprattutto per quei settori, come il turismo e l’industria dell’accoglienza e degli eventi, che sono ormai al collasso.
Lungi dal voler mettere in discussione i parametri che hanno spinto le autorità competenti a classificare la Basilicata come area a rischio molto elevato, riteniamo piuttosto indispensabile garantire un monitoraggio attivo, continuo e costante in modo tale da poter rientrare subito in una fascia più bassa di rischio in presenza di condizioni tali da consentirlo.
E’ del tutto evidente – ha concluso Francesco Somma – che l’unico modo per essere meno esposti all’andamento degli indici del contagio è assicurare ogni sforzo per una campagna vaccinale che proceda in maniera rapida e capillare in tutti i comuni della Basilicata. A tal fine abbiamo aderito alla proposta lanciata da Confindustria a livello nazionale, confermando anche la nostra disponibilità a valutare un’ipotesi di collaborazione, in stretto coordinamento con il nostro sistema nazionale e le autorità sanitarie competenti, all’interno di un piano organico e che ovviamente rispetti le priorità per le categorie a rischio”.
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