Mercoledì 8 aprile 2020 – Mentre proseguono i lavori per completare l’installazione in contrada Botte di Potenza di un ripetitore della Tim e mentre continua la protesta degli abitanti della contrada e di quella attigua di Torretta, il problema arriva sui tavoli dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Potenza.
Con una interpellanza urgente all’assessore, infatti, il Vice Presidente del Consiglio Comunale, Rocco Pergola, chiede che l’amministrazione si faccia carico di una situazione divenuta, per gli abitanti della zona, insostenibile.
“In questo momento particolarmente delicato dal punto di vista sociale, e non solo, appare ancora più singolare – scrive nell’interrogazione Pergola – l’atteggiamento della ditta installatrice dell’impianto di telecomunicazioni in c/da Botte che, in piena emergenza Covid-19, aggiunge ulteriore disagio ai numerosi abitanti della contrada.
I cittadini da tempo sostengono, insieme al sottoscritto, la necessità di delocalizzare quell’impianto in una zona messa a disposizione dal Comune di Potenza e lontana dalla zona densamente abitata di Botte.
Ritengo necessario, in particolare, – prosegue Pergola – procedere a verifiche finalizzate a sapere se il personale impiegato sia autorizzato a svolgere tale attività lavorativa presso il cantiere di c/da Botte e se la ditta esecutrice rispetti le disposizioni contenute nel PSC (piano di sicurezza e coordinamento) in base all’emergenza Covid-19, con la corretta applicazione delle procedure di lavoro.
Il braccio di ferro va, ormai, avanti da troppo tempo e – ricorda il Vice Presidente Pergola – si è sempre caratterizzato dall’assenza di un approccio costruttivo, neanche minimo, da parte della società installatrice tanto che, voglio ricordare, l’Unità di Direzione “Assetto del Territorio” aveva disposto la sospensione dei lavori per la realizzazione della infrastruttura di telecomunicazione evidenziando l’inosservanza di norme e prescrizioni del codice della strada.
Dai provvedimenti di sospensione si è passati, poi, allo scontro legale con l’insistenza nel voler procedere all’installazione senza provare a trovare una soluzione condivisa con l’amministrazione comunale.
Oggi, vista la ripresa dei lavori, ritengo necessario – auspica Pergola – che il Comune debba provvedere, nel più breve tempo possibile, a sospendere nuovamente l’attivazione di tale impianto alla luce della necessità di approfondire ed effettuare ulteriori accertamenti per garantire la sicurezza degli abitanti della zona.
In particolare, viste le segnalazioni di numerosi cittadini che chiedono venga assicurata la tutela della loro salute, credo sia necessario invitare la ditta in questione a valutare l’ipotesi di delocalizzazione in una zona non abitata e già messa a disposizione dall’amministrazione comunale.
Si deve tener conto della scarsa conoscenza sui rischi sanitari ambientali e dei problemi di salute e sicurezza causati dalle attuali tecnologie wireless 2G, 3G , 4G e 5G (molto meno studiate per ciò che concerne i loro effetti sull’uomo e sull’ambiente).
È necessario, dunque, avviare un nuovo provvedimento di sospensione da parte dell’amministrazione così da poter approfondire ed effettuare ulteriori accertamenti sugli effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici.
Si deve, infatti, considerare anche il documento ufficiale del Comitato Scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Comunità Europea che evidenzia criticità e mancanza di chiarezza in merito all’esposizione a tecnologie di ultima generazione, esposizione che sta interessando numerose città con effetti nocivi sull’ambiente e sulla salute umana, ipotesi supportata dalle conseguenze biologiche inesplorate sui cittadini prossimamente irradiati e da recenti fatti di cronaca come quelli che informano su centinaia di volatili morti durante il test di antenne di ultima generazione.
Ulteriori impianti andrebbero a compromettere e congestionare una zona, quella di contrada Botte, già interessata da diversi impianti di telecomunicazioni che stanno creando problemi di diversa natura come segnalano da tempo i residenti della zona. Per questo – conclude Pergola – bisogna agire tempestivamente e bloccare l’attivazione dell’impianto.