Martedì 7 aprile 2020 – Dopo gli anestesisti, sono gli infermieri del reparto di Rianimazione dell’ospedale San Carlo di Potenza a pretendere rispetto del loro lavoro. Lo fanno in riferimento a quella che in una nota viene definita “una campagna denigratoria del loro lavoro, nonostante l’impegno che profondono in questi giorni “con professionalità, competenze e abnegazione” per gestire l’emergenza Coronavirus. Sono profondamente delusi – affermano – dall’umiliazione continua che giunge dagli organi di stampa con dichiarazioni diffamatorie e inveritiere. Il lavoro svolto, frutto di Linee Guida Nazionali e Aziendali supportato da Protocolli e Procedure sviluppate e condivise dall’equipe infermieristica, e’ l’espressione di Evidence Based Nursing internazionali e i setting infermieristici sono messi in campo con perizia, prudenza e diligenza.
È inconcepibile e inaccettabile – prosegue la nota – che gli organi di stampa dichiarino che in Basilicata ci sia il più alto tasso di mortalità per numero di casi positivi, in quanto tale affermazione non corrisponde a verità.
Infatti la percentuale morti/pazienti Covid positivi in Basilicata è del 4,7% (Fonte Protezione Civile), dato questo inferiore alla media nazionale e allo stesso tempo inserisce la Basilicata tra le ultime regioni d’Italia”.
Per gli infermieri del reparto di Rianimazione sono “dichiarazioni mendaci che da un lato umiliano la psicologia già provata dei professionisti Infermieri e dall’altro inseriscono dell’immaginario collettivo un’idea fuorviante della realtà che si traduce in un’idea sociale di scarsa professionalità e incompetenza di chi lavora quotidianamente nel reparto di Rianimazione.
Premesso questo, l’Azienda ha il dovere di tutelare la sua immagine e quella dei suoi dipendenti, intimando gli organi di stampa a rettificare i dati inveritieri divulgati, azione necessaria – conclude la nota – per placare le tensione nata tra i cittadini lucani e la conseguente diffidenza verso l’Ospedale San Carlo e il Reparto di Rianimazione.