L’ho sempre difesa dagli attacchi e lo sapete. Ma ieri sera non ho apprezzato il presuntuoso monologo di Diletta Leotta: un finto “smascheramento” che ha cercato la complicità del pubblico, senza riscontro. Se vuoi fare tv verità devi dire la verità, abbassare la maschera per davvero. Perché risulti solo retorica se ciò che dici non corrisponde a ciò che sei.
Lo scrive in un post sulla sua pagina Facebook, Francesca Barra, nota giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva originaria di Policoro (Mt) riferendosi al monologo che la showgirl ha recitato ieri durante la prima puntata del Festival di Sanremo.
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“Perché lei poteva liberarci dall’ipocrisia e raccontare che sì, si può avere paura di invecchiare. Di non corrispondere ai canoni estetici che sognavamo e di essere libere di ristrutturarsi quando non ti “capita” la bellezza che desideravi per te stessa. Perché ritoccarsi è una libera scelta di buon senso, buon gusto, ma pur sempre una libera scelta. E se l’avesse ammesso sarebbe diventata la paladina di un’altra verità, seppur scomoda. Avrebbe sdoganato un sacrosanto diritto al libero arbitrio sul proprio corpo, manifesto vero di emancipazione. Anche perché la differenza la fa sempre chi indossa un abito, come lo si indossa. Si può essere naturali e volgari allo stesso tempo, infatti”, continua la Barra.

“Ma se mi dici che le rughe non ti fanno paura non serve, non ti credo e non basta la nonna a renderti credibile. Perché se non sei la Magnani e le rughe non le mostri, allora sí, hai paura cara Diletta. E qualcuno te lo doveva suggerire che non c’è niente di male. Il male è nell’inganno e non è estetico. Ma se menti si vede, e non c’è trucco (o trucchetti) che servano. E poi che noia quando ha detto “non ci prendiamo in giro sul palco ci stai se sei bona”, perché fortunatamente esistono innumerevoli qualità e talenti da mostrare. Io ho avuto tante paure di: ingrassare, invecchiare. Ma sono quelle paure, superate a modo mio, che mi rendono unica”, conclude Francesca Barra.