Continua la protesta dei 78 lavoratori della Ferrosud di Matera: alcuni di loro hanno trascorso la notte sul tetto di uno dei capannoni dello stabilimento di Matera “per sollecitare la proprietà a corrispondere spettanze arretrate e a fornire impegni precisi sul futuro dell’azienda” che produce materiale rotabile.
La protesta proseguirà ad oltranza finchè non ci saranno risposte.
Intanto ieri una delegazione di lavoratori ha manifestato davanti al Palazzo di Giustizia della Città dei Sassi “per evitare che i giudici possano accogliere, nei prossimi, giorni la richiesta di ‘concordato preventivo in bianco’ presentata dall’azienda che impedirebbe – secondo i sindacati – di potere ottenere il pagamento delle spettanze”.
Con una nota, la presidente Sabrina Bianchini attraverso l’amministratore delegato Giuseppe Aloia precisa da parte sua che la richiesta del concordato preventivo in bianco “è finalizzata a garantire la continuità aziendale, il prosieguo dell’attività produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Le finalità della procedura concorsuale posta in essere – prosegue la nota – sono quelle di aiutare l’impresa a tutelare i terzi creditori ed il salvataggio dell’impresa è finalizzato al soddisfacimento di un interesse generale e superiore che è rappresentato dal mantenimento dell’operatività dell’impresa stessa e dei livelli di occupazione.
All’esito dell’instaurazione della procedura, – si afferma ancora nella nota – sarà cura della Società presentare un’istanza al Giudice Delegato per essere autorizzata al pagamento degli stipendi anteriori al deposito della predetta domanda di Concordato Preventivo che, in assenza di autorizzazione, non potrebbero essere eseguiti per legge a tutela della par condicio creditorum.
L’organo amministrativo precisa che gli stipendi arretrati riguardano il saldo delle mensilità di settembre e la mensilità di ottobre 2019. mentre saranno regolarmente pagati nel rispetto della Legge Fallimentare i crediti che matureranno dalla data del 14 novembre 2019, data successiva all’avvio della procedura concorsuale“.
Fin qui la nota della Ferrosud che viene contestata dai sindacati.
” Ci vuole una bella faccia tosta – sostiene, a riguardo, il segretario regionale di Fiom Cgil, Maurizio Girasole – a dichiarare che la presentazione del concordato preventivo garantisce il mantenimento dei livelli occupazionali e il patrimonio aziendale.
Chi ha creato il problema, il Gruppo Malena, che ha bruciato con un concordato preventivo durato un lustro e chiuso perché non ha funzionato un patrimonio aziendale, può mai risollevare le sorti della Ferrosud con la stessa ricetta di un concordato preventivo “in bianco”? In questi anni il Gruppo Malena sotto lo scudo del concordato – ricorda Girasole – ha ridotto il numero di ore di lavoro oltre il 59%, non ha portato nessuna commessa e fatto nessun investimento. Si continuano a raccontare favole e preparare l’ennesimo tentativo di fitto di ramo di azienda.
Mentre prosegue la protesta, si è avuto notizia che il Ministero dello Sviluppo Economico ha convocato un incontro per venerd’, 13 dicembre prossimo per discutere della vertenza Ferrosud.
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