Il carcinoma mammario Triplo Negativo “Tn” colpisce il seno, e deve il suo nome (“Tn”, triplo negativo) al fatto che queste cellule tumorali non hanno sulla loro superfice bersagli contro cui si può agire con le terapie farmacologiche classiche: i comuni chemioterapici non funzionano, e non si non dispone ancora di farmaci selettivi ed efficaci per combatterlo. Le terapie farmacologiche e le radioterapie sono poco funzionanti, e per questo motivo si procede generalmente con la mastectomia. L’obiettivo di una ricerca condotta nell’Università della Basilicata è stato quindi quello di trovare un farmaco adatto a evitare le asportazioni chirurgiche. Il team di ricerca – coordinato dalla docente di Chimica farmaceutica e tossicologica, Carmela Saturnino, e costituito da sei componenti del Dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata – è riuscito a trovare molecole attive e selettive nei confronti di questo tumore, per le quali sono in corso di completamento gli studi in vivo.
La prima molecola è risultata attiva a concentrazioni molto basse, è solubile in acqua, ed è priva di cardiotossicità. Inoltre, i ricercatori lucani hanno “intrappolato” questa sostanza in una membrana biocompatibile che, applicata direttamente sul tumore, lo fa regredire in pochi giorni, evitando così l’asportazione dell’organo. La molecola è stata anche inserita in altri sistemi di rilascio controllato, per verificarne l’attività anche dopo un’eventuale somministrazione sottocutanea ed endovenosa.
I risultati dello studio sono stati poi oggetto di un brevetto: “Attualmente – ha spiegato la professoressa Saturnino – stiamo completando gli studi in vivo di questa molecola, e stiamo realizzando altre molecole innovative, stabili, solubili, ottenibili con passaggi sintetici rapidi, semplici, con rese alte del prodotto finale con costi bassi e alta attività. Il Tn colpisce soprattutto donne giovani, ed è importane evitarne, laddove possibile, l’asportazione dell’organo unilaterale e bilaterale, per evitare anche problemi di natura psicologica”.
I ricercatori dell’Università della Basilicata da alcuni anni progettano e realizzano nuove molecole ottenute mediante processi sintetici, dotate di attività antitumorale selettiva, e nel 2017 il Team ha partecipato e vinto (per la sezione “Life Science”) la Start Cup Basilicata: la “Tnckillers srl” è uno Spin off Accademico, il primo a essere entrato nell’Incubatore di Imprese della Regione Basilicata gestito da Sviluppo Basilicata in partnership con Unibas e T3 Innovation. Il Team è costituito dal prof. Giovanni Salzano, dal prof. Faustino Bisaccia, dalla prof.ssa Carmela Saturnino, dal dott. Antonio Vassallo, dalla dott.ssa Maria Grazia Bonomo e dalla dott.ssa Luana Calabrone, e da alcuni collaboratori esterni: il prof. Pasquale Longo del Dipartimento di Chimica e Biologia dell’Università di Salerno, la prof.ssa Maria Stefania Sinicropi del Dipartimento di Farmacia e Scienze della nutrizione dell’Università della Calabria e la dott.ssa Anna Luisa Mariconda, del Dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata.
Il brevetto è stato presentato nel corso di “InnovAgorà”, la Fiera dei brevetti di Milano, dal prof. Pasquale Longo, dell’Universitàdi Salerno.
TNCKILLERS SRL – L’idea imprenditoriale da cui nasce la società, ha le sue basi nelle ricerche svolte dai suoi soci che riguardano lo sviluppo e l’applicazione di nuove molecole di sintesi, farmacologicamente attive, per i tumori solidi, in generale, e con particolare attenzione al carcinoma mammario Triplo Negativo (TNc). Carmela Saturnino, founder con Luana Calabrone, Maria Grazia Bonomo, Giovanni Salzano, Faustino Bisaccia e Antonio Vassallo: scopo della ricerca di TNcKILLERS srl è inglobare tali molecole in sistemi di rilascio (Drug Delivery, DD) controllato, biocompatibili e riassorbibili, privi di tossicità, da applicare direttamente sul tumore, permettendo in questo modo un miglioramento della biodisponibilità del principio attivo e una selettività d’organo, evitando, ove possibile, mastectomie sia parziali che totali e quindi donando un sollievo psicologico alle giovani pazienti. La terapia applicativa potrebbe essere coadiuvata, in caso di metastasi, anche dalla somministrazione della stessa molecola per via iniettiva, data la sua solubilità.