Dopo aver iscritto all’ordine del giorno di due mozioni, proposte dai consiglieri Robero Cifarelli (Pd) sulla vicenda della Fca di Melfi e Gino Giorgetti (M5s) sulla questione dell’energia eolica (saranno discusse e votate nella prossima seduta dell’Assemblea), il Consiglio regionale ha svolto il dibattito sulla relazione programmatica svolta nella precedente seduta dal presidente della Regione Vito Bardi.
“I nostri concittadini hanno subito per anni la cappa del ‘sistema Basilicata’ a cui lei, nella sua dichiarazione programmatica, non ha fatto alcun cenno. Un sistema clientelare diffusissimo che rappresenta il principale cancro di questa regione”. Lo ha detto il consigliere Gianni Leggieri (M5s) rivolgendosi al presidente Bardi. “Abbiamo intenzione – ha aggiunto – di combattere con ancora più forza questo sistema. Se non si combattono efficacemente i fenomeni corruttivi non ci potrà essere nessun tipo di sviluppo e le sue belle parole e le sue belle intenzioni rimarranno ancora una volta lettera morta”. Leggieri ha, poi, invitato il presidente Bardi a visitare i 131 comuni della regione “dove – ha detto – troverà anziani abbandonati e giovani sfiduciati oltre a paesaggi brutalizzati dall’eolico selvaggio” ed ha fatto riferimento a Matera 2019 (“il resto della regione è rimasto totalmente ai margini della manifestazione”), al tema petrolio (“è sbagliato considerare il petrolio una risorsa. I costi ambientali delle estrazioni sono insostenibili e la salute non è barattabile”), alla sanità (“è giunto il momento di cambiare il sistema di scelta dei dirigenti, una sanità che funziona è prima di tutto una sanità che tiene fuori interessi di potere”).
Il capogruppo del Pd Roberto Cifarelli ha parlato di “una relazione senz’anima, perché priva di quello ‘slancio vitale’ che dà forza innovativa e identità ad una nuova stagione politica. La centralità politica ed economica che lei reclama – ha aggiunto rivolgendosi al presidente Bardi -, la nostra regione se l’è costruita negli anni grazie a politiche pubbliche condivise con i territori. Disconoscere questo significa non aver vissuto in Basilicata, non conoscere la nostra storia recente e, quindi, ragionare per luoghi comuni”. A parere di Cifarelli “La politica deve saper costruire visioni lunghe, promuovere l’inclusione sociale e la coesione territoriale, sostenere il buon governo e garantire funzioni di indirizzo, di controllo e quadri regolatori certi. Di tutto questo non c’è traccia. Si avverte al contrario l’inizio di una fase politica indifferente al territorio, dal quale ne è distante, che si affida ad uno staff di tecnocrati come se questi possono compensare l’assenza dei rappresentanti di governo. Gli interrogativi che la relazione genera – ha concluso Cifarelli -, pesano come macigni sulle speranze e sulle aspettative del popolo lucano. Ed è sul futuro che sarete giudicati e non raccontando il passato”.
“Passare dalle buone intenzioni ai fatti nell’interesse della Basilicata”, questo l’auspicio espresso dal consigliere Carlo Trerotola (Pl) durante il suo intervento. “Ciò che non si vuole – ha sottolineato – è che la relazione programmatica finisca per essere soltanto una elencazione di quelle priorità di cui la Regione necessita”. Entrando nel merito, Trerotola ha fatto riferimento a “una grave assenza rispetto all’unica vera risorsa della regione: l’acqua. La Basilicata rappresenta il più importante sistema idrico del Mezzogiorno d’Italia. È grave trascurare gli aspetti ambientali, sociali ed economici connessi a tale risorsa”. Tra le emergenze una in particolare che “esige un’azione immediata, l’annosa questione del processo di liquidazione dell’Ente Irrigazione (Eipli) e la costituzione di una società partecipata dallo Stato e dalle Regioni Basilicata, Puglia e Campania. Occorrerà proporre l’istituzione di un tavolo tecnico Stato/Regioni che servirà a stabilire il valore della tariffa dell’acqua all’ingrosso i cui proventi saranno devoluti alla Basilicata”.
Per il consigliere Vincenzo Acito (Fi), la relazione del presidente Bardi “è corretta sotto il profilo metodologico”. Perdita di posti di lavoro, decremento demografico, a fuga dei cervelli, spopolamento delle aree interne, deficit infrastrutturale le criticità più evidenti. Per Acito “se in attesa della realizzazione delle infrastrutture materiali, si concentra l’attenzione sulle strutture immateriali come la fibra ultra larga, si può puntare su uno sviluppo economico che punti sulle nuove tecnologie, i saperi e i talenti. Con questa prospettiva la Regione Basilicata può svolgere il ruolo di capofila delle regioni meridionali, utilizzando parte delle royalties per attrarre investitori nell’ambito delle nuove tecnologie. Matera può svolgere il ruolo di locomotiva per il digitale che potrà interessare tutto il territorio regionale. Alle risorse delle royalties si affianca la possibilità di puntare alla Zes 2.0 per le imprese culturali e creative mediante una concertazione tra Regione, governo centrale e Unione europea”. Per Acito, poi, si dovrebbe puntare sulla “razionalizzazione della spesa a valere sui fondi comunitari, per cogliere al meglio le opportunità delle risorse comunitarie al fine di creare sviluppo ed occupazione con la ricerca e l’innovazione”.
Per il consigliere Vincenzo Baldassarre (Idea) la relazione del presidente Bardi “è stata esaustiva e lungimirante ed ha illustrato le intenzioni e le aspirazioni per proiettare la nostra regione verso orizzonti più moderni ed europei”. “Lavoro e sviluppo è un binomio inscindibile – ha aggiunto Baldassarre – dobbiamo ricreare le condizione perché tutti i territori possano avere uno sviluppo autopropulsivo. Fondamentali sono le infrastrutture, le strutture sociali, gli incubatori culturali, un territorio con carenze infrastrutturali è destinato all’isolamento. Occorre rendere partecipi le amministrazioni locali, dobbiamo essere un consiglio regionale aperto ed inclusivo e dare attuazione all’articolo 7 della legge regionale n. 7/2014, con la quale è stata istituita la Conferenza permanente dei Comuni, con lo scopo di armonizzare i rapporti tra i Comuni e la Regione”. Baldassare ha infine auspicato un’attenta e capillare ricognizione dei territori per il turismo e per la programmazione dei servizi, ed un’azione volta a sollecitare l’aumento dell’offerta dell’università, con le facoltà di ingegneria biomedica e di medicina, interloquendo con l’Università di Salerno.
A parere di Dina Sileo (Lega) “la relazione programmatica è la prova tangibile delle ragioni del cambiamento richiesto dai lucani il 24 marzo. Al primo punto del programma c’è il problema delle infrastrutture, ed alla luce della firma del decreto per la Zes è necessario potenziare le vie di collegamento le vie di collegamento interne ed esterne per rendere agli investitori ed imprenditori appetibile un insediamento qui”. Sbloccare i cantieri fermi per le lungaggini burocratiche, puntare sul turismo, sull’agricoltura, sulla ricerca e sull’innovazione “è la strada giusta – ha aggiunto Sileo – per avviare un programma volto a costruire opportunità di lavoro e ad incentivare l’imprenditoria”. Dopo aver sottolineato l’urgenza di un nuovo piano paesaggistico e di una sanità finalmente efficiente, Sileo ha concluso affermando che “efficacia, efficienza e trasparenza della nuova azione di governo hanno piena rispondenza nella programmazione che il presidente Bardi ha preannunciato nell’organizzazione degli uffici, con le persone giuste al posto giusto”.
“Pur comprendendo la difficoltà che avrà incontrato, nel breve tempo che lei ha avuto a disposizione per conoscere le numerose responsabilità e competenze che un ente come la Regione Basilicata ha – ha detto il consigliere Luca Braia di Avanti Basilicata, rivolgendosi al presidente Bardi – ero certo che la discesa in campo fosse almeno frutto di un mandato chiaro, funzionale alla realizzazione di un programma ancora più chiaro, di un progetto di Basilicata definito nei dettagli e annunciato come diverso e in discontinuità con il passato. Un programma attraverso cui magari – ha aggiunto Braia – si facciano scelte coraggiose e trasparenti per fattibilità, tempistica definita e capacità di recuperare efficienza, efficacia, oltre che migliorando la qualità della vita di tutti noi, in una Basilicata al centro del Mediterraneo, con un’ambizione evidente in grado di far rinascere la speranza ai lucani e alle lucane che le hanno e vi hanno dato fiducia. Passato il tempo delle parole più o meno emblematiche, ciò che ora è importante saranno i fatti. Su quelli – ha concluso – non ci saranno sconti”.
“Da tre anni la Basilicata cresce a ritmi da prefisso telefonico (0,3% lo scorso anno). Una ripresa debolissima che consentirà alla nostra regione di recuperare i valori di ricchezza perduti negli anni della crisi solo nel 2025”. Lo ha rilevato il consigliere Giovanni Vizziello (Fdi) che ha fatto riferimento anche ai dati negativi relativi al tasso di crescita delle imprese e di conseguenza a quelli occupazionali. “Sono dati importanti – ha detto – utili a capire le ragioni di una svolta che la società lucana ha espresso chiaramente il 24 marzo e che spetta a noi indirizzare verso un futuro di benessere economico e di progresso sociale”. “Bisogna cambiare il sistema formativo perpetrato dai precedenti governi – ha aggiunto -, del tutto avulso dalle esigenze reali del territorio e che appare funzionale più alle aspettative degli enti e delle società che si occupano di formazione che non alle esigenze formative dei nostri ragazzi. Altro elemento imprescindibile è rappresentato dal ruolo delle imprese, che dobbiamo mettere al vertice dell’agenda di governo. Occorre una programmazione efficace, che dia univocamente il senso di una Regione in marcia, efficiente, inclusiva, aperta all’Europa e al mondo”.
“Nel discorso del presidente Bardi – ha detto Gino Giorgetti (M5s) non mi è parso di ascoltare nulla, ma proprio nulla, sulla tutela ambientale che, una tematica improcrastinabile non solo per noi del M5s ma per tutti i cittadini lucani, considerato che in Basilicata, per troppi anni, si è perpetrato un vero e proprio scempio del territorio. Per la verità lei ha ammesso che ‘la tutela delle nostre produzioni passa attraverso la tutela dell’ambiente’, ma come? Saperlo è doveroso. Del resto le ‘estrazioni petrolifere’ sono tra i ‘nostri’ principali problemi ma ascoltare che il petrolio sia ancora considerato una risorsa, mi ha lasciato a dir poco basito. Non possiamo più accettarlo. Come si può ipotizzare di valorizzare l’agricoltura e l’agroalimentare lucano se a poca distanza dai campi e dalle produzioni, ci sono pozzi petroliferi, inceneritori, cementifici e discariche a cielo aperto? Come si può ipotizzare di valorizzare le produzioni lucane se a poca distanza da esse ci sono elementi altamente inquinanti? Governatore, da lei vorrei anche ascoltare che porterà la Basilicata fuori dal fossile collaborando alla stesura del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, attualmente in fase di redazione presso il Ministero dell’Ambiente”.
“A sentire le parole di Braia sembra quasi che a governare la regione negli ultimi vent’anni sia stata questa maggioranza. Invece era proprio lui l’assessore all’agricoltura”, ha detto il consigliere Massimo Zullino (Lega), a parere del quale nei discorsi degli esponenti dell’opposizione “c’è un plauso indiretto e involontario alle linee programmatiche del presidente Bardi”. “Nessuno ha parlato di sanità, il punto più importante”, ha detto inoltre riferendosi ai primi provvedimenti della Giunta sulla protesica. Ed ha poi aggiunto che “occorre lavorare con coraggio: quando Bardi si appella a tutte le forze regionali, invitando tutti a fare la nostra parte nell’interesse esclusivo della comunità, intende dire che gli obiettivi primari della maggioranza sono quelli di risolvere i problemi della Basilicata. Di sicuro – ha concluso Zullino – non è una visione assistenzialistica, vogliamo che la Basilicata torni ad essere protagonista nel Mezzogiorno e non tirare a campare come qualcuno ha fatto in questi anni”.
“La sua relazione non mi è piaciuta e questo non perché siedo tra i banchi dell’opposizione, ma perché ha molti giudizi e pochi numeri. Lo ha detto il consigliere Mario Polese (Pd) rivolgendosi a Bardi. “Rispetto al cambiamento, così tanto decantato – ha sottolineato – ricordiamo alcune questioni che sono sì cambiate ma non in termini positivi: la tempistica per la composizione della Giunta (lo Statuto indicava dieci giorni e lei si è preso quasi un mese); la delibera con la quale ha aumentato lo stipendio del capo ufficio del suo Gabinetto con 50 mila euro in più; la procedura per allargare lo staff presidenziale con oltre 50 nuove figure professionali”. Rispetto al capitolo turismo e infrastrutture, Polese ha invitato il presidente a non demonizzare la politica degli scorsi 25 anni. “Si parla di rifare l’immagine della Basilicata con programmi televisivi dedicati, ma le ricordo che è stato già fatto; si asserisce di lanciare il turismo di avventura, citando attrattori già realizzati. Voce infrastrutture, lo sappiamo tutti che la Basilicata ha bisogno di collegamenti veloci. Servono finanziamenti dello Stato e il Governo nazionale ha tagliato i fondi”.
Il consigliere Gerardo Bellettieri (Fi) ha definito “e imbarazzante e inaccettabile la posizione del consigliere Cifarelli”, auspicando “una soluzione efficiente a tutte le problematiche del settore del trasporto pubblico regionale, di cui la Basilicata è l’unica regione a non essere dotata”. Bellettieri ha ricordato che “è stata violata in modo inequivocabile la legge n. 7/2014 che imponeva l’avvio delle gare per l’espletamento dei servizi. La vecchia amministrazione non ha fatto nulla, se non conferire incarichi e consumare riunioni, ed ha provveduto ad invitare i Comuni a prorogare i vecchi rapporti contrattuali. La legge n. 25/2018 prevede ancora una proroga fino al 30 novembre 2019 ma la vecchia amministrazione non ha messo in bilancio i 200 milioni per espletare il bando, ed ora occorre lavorare con l’assessore Merra e i sindacati per la concreta realizzazione delle gare”. Quanto alla sanità, infine, “occorre non ripetere situazioni gravi e imbarazzanti che si sono verificare con la nomina dei direttori generali”, ha detto Bellettieri formulando “un costruttivo invito a noi tutti a non ripetere gli errori del passato”.
Per il consigliere Piergiorgio Quarto (Basilicata positiva) la relazione del presidente Bardi “si presta a considerazioni caratterizzate da un unico comune denominatore: l’esigenza del cambiamento”. “Ci dobbiamo tutti sentire investiti di una forte responsabilità – ha aggiunto – la nuova classe politica non può permettersi gli errori della vecchia classe politica, ossia qualunquismo e totale disattenzione alle problematiche sociali dei ceti meno abbienti, delle persone più umili da tempo abbandonate al loro triste destino”. Ambiente, turismo, politica del lavoro, valorizzazione del capitale umano e sanità i temi trattati inoltre da Quarto, che plaude “alla realistica analisi meridionalistica del presidente Bardi. E’ giugno il momento – ha concluso – di porre al centro delle nostre iniziative e del nostro modo di fare politica i valori e i sacrifici della nostra gente. A noi l’arduo compito di tramutare l’attesa in realtà, le amarezze passate nella certezza di migliorare la qualità della vita di tutti”.
A parere di Gianni Perrino (M5s) in tema di infrastrutture la relazione del presidente Bardi “ha omesso di fare riferimento agli annosi nodi irrisolti per i quali sono già stati stanziati ingenti finanziamenti come il corridoio Murgia – Pollino e l’ultimo lotto della Bradanica”. Perrino ha poi fatto riferimento all’aeroporto di Pontecagnano, invitando il presidente a rivedere gli investimenti e alla pista Mattei per la quale a suo parere occorrerebbe verificare lo stato dell’arte in cui versa lo scalo. All’attenzione del consigliere anche il trasporto pubblico locale (“uno dei nodi più ingarbugliati da sciogliere per questa regione”). Per quanto riguarda il turismo e la creazione del brand Basilicata, l’esponente M5s ha chiesto di conoscere l’effettivo ruolo dell’Apt lucana invitando a “non creare doppioni o carrozzoni come la Lucana Film Commission o la Fondazione Matera-Basilicata 2019”. Tra gli altri argomenti affrontati da Perrino, la connessione tra estrazioni petrolifere e ambiente (“evidenti gli scempi che hanno distrutto in maniera irreversibile parti del nostro territorio”). La tutela delle acque, per Perrino, diventa il perno principale per opporsi alle future richieste di concessione e ricerca idrocarburi o di proroga delle stesse.
Per il consigliere regionale di Avanti Basilicata, Marcello Pittella, la relazione del Presidente Bardi “svilisce il valore della stessa, riducendosi ad un compitino da copia incolla di banalità che testimonia la sufficienza con la quale il Presidente e la giunta Bardi si approcciano al governo della Regione. La relazione non fa riferimento ad un dato, al quadro di contesto ed è priva di qualsiasi slancio. Non una parola viene spesa sulla programmazione 2021-2027, né sulle aree interne e sull’autonomia regionale. Mentre i pochi titoli elencati non sono stati approfonditi né indicano in che modo realizzare gli interventi. É una relazione deludente, se non mortificante, nella quale l’ansia si cambiamento é solo uno slogan, in assenza di una conoscenza del territorio regionale.” Il consigliere ha parlato di infrastrutture, del petrolio e della ferita ancora aperte a seguito dello sversamento di idrocarburi, e ancora di welfare e sanità. “Non lasceremo – ha concluso Pittella – che l’inerzia di questo governo regionale blocchi la Basilicata”. Poi, quando il presidente dell’Assemblea Cicala lo ha invitato a concludere il proprio intervento in quanto il tempo previsto era scaduto, Pittella (con gli altri consiglieri del centrosinistra) ha abbandonato l’Aula annunciando che formulerà i suoi giudizi in una conferenza stampa.
“Le regole sono importanti in ogni consesso, è strano che non si rispettano le regole e si abbandoni l’aula in maniera strumentale”, ha detto il consigliere Tommaso Coviello (Lega) commentando la scelta dei consiglieri del centrosinistra di abbandonare l’Aula dopo che il presidente dell’Assemblea Cicala aveva chiesto al consigliere Pittella di concludere il proprio intervento in quanto il tempo previsto era scaduto. “Il centrosinistra è stato sonoramente sconfitto il 24 marzo, i lucani hanno deciso di voltare pagina e di dare fiducia ad una nuova compagine e lo ha fatto perché ha dato un giudizio negativo sulle politiche di sviluppo del centrosinistra”, ha detto ancora Coviello. “Sentire i consiglieri del centrosinistra che annunciano i risultati raggiunti dalla loro amministrazione – ha aggiunto – fa specie perché i lucani non li hanno considerati soddisfacenti. Né si può spostare indietro la palla delle responsabilità, il centrosinistra ha governato negli ultimi 25 anni. Ci metteremo a disposizione qualora dalle opposizioni dovessero venire proposte degne di accoglimento”.