“L’auspicio è quello di tornare un giorno, con la mia riservatezza, tra la folla plaudente di una nuova leadership che possa riportare il centrosinistra lucano ai maggiori ranghi istituzionali di questa Regione”
“Un’analisi, rapida e coincisa, lontana dalla confusione post-elettorale e dai microfoni cui un normale cittadino è poco avvezzo e da cui sono sempre rifuggito, pur vivendo in una famiglia, tanto a sproposito richiamata in questa campagna elettorale, che da sempre, e in direzione opposta alla mia, ha fatto politica”.
Sono le parole di Carlo Trerotola, candidato “sconfitto” del centrosinistra alle scorse elezioni e neo consigliere regionale.
“Le elezioni regionali – continua Trerotola – sono state condizionate da un fenomeno nazionale che nulla condivide con le ragioni, le proteste, i programmi e gli errori commessi in Basilicata. Sono prevalse ragioni di politica nazionale che nel disagio hanno radicato la più efficace speculazione, priva di risposte e senza alcuna prospettiva. A tanto si aggiunga la crisi di leadership del centrosinistra lucano. Parlo di una crisi di leadership e non del popolo di centrosinistra che, piuttosto, ha dimostrato sul campo una percentuale elettorale (33%) che rappresenta la più alta tra le recenti competizioni elettorali avutesi nelle altre regioni italiane. Ciò prova le ragioni della mia discesa in politica, convinto come ero che il forte radicamento territoriale del centrosinistra e l’assenza sul territorio di una alternativa credibile potevano essere le varianti che avrebbero potuto fare una qualche differenza rispetto al dato nazionale. Ciò è accaduto solo in parte perché in tanti non ci hanno creduto, perché tanti altri sono rapidamente saliti sul carro che si pensava essere vincente. Fatti e fenomeni noti alla cronaca politica italiana che fanno della protesta una “inutile protesta”. Per quanto mi riguarda, ho preferito mettermi alla testa di un carro, tirato fino all’ultimo, che, nella più difficile campagna elettorale che il centrosinistra lucano ricordi, già si pensava essere sconfitto”, afferma il farmacista potentino.
“Ma non è tempo di piagnistei. Cinque anni saranno sufficienti al popolo di centrosinistra per ricostruire, con passione e autocritica, una classe dirigente capace di ricucire l’antico rapporto di fiducia con i cittadini. Cinque anni saranno il tempo sufficiente per rigenerare un tessuto umano capace di riproporre con efficacia un nuovo centrosinistra. E in questo quadro il sacrificio fatto da me – un cittadino come tanti, con i suoi successi e insuccessi – sarà stato utile, in questa competizione, a garantire al centrosinistra un riferimento cui aggrapparsi pur di non precipitare nell’incognita del vuoto. Ciò è quello che accadrà; conosco l’ambiente umano che, da sempre, connota il centrosinistra e, in questa campagna elettorale, ho avuto modo di comprendere gli elettori e i simpatizzanti di un’area politica che lamenta il distacco tra politica e popolo, che avverte l’esigenza di una nuova partecipazione. L’auspicio che più direttamente mi riguarda – conclude – è quello di tornare un giorno, con la mia riservatezza, tra la folla plaudente di una nuova leadership che possa riportare il centrosinistra lucano ai maggiori ranghi istituzionali di questa Regione.