La giunta regionale della Basilicata ha proposto alla Commissione europea un nuovo sito “Natura 2000” denominato “Mare della Magna Grecia”.
Lo rende noto l’assessore all’Ambiente ed Energia Francesco Pietrantuono. “Si tratta – spiega l’esponente dell’esecutivo lucano – del primo sito nello Jonio esclusivamente marino della Rete Natura 2000 e costituisce l’ultima di una serie di azioni che il Dipartimento Ambiente ed Energia ha posto in essere con continuità nell’ambito di una strategia di tutela e conservazione delle risorse naturalistiche e della biodiversità sul territorio lucano con particolare riferimento alla costa jonica”.
“Con la proposta di questo primo sito nello Jonio – continua Pietrantuono – non solo si prova a tutelare direttamente la fascia individuata, ma si dimostra in maniera più ampia la delicatezza di quel mare e l’incompatibilità totale con ogni forma di sfruttamento petrolifero”.
Il percorso parte con l’estensione a mare dei siti “Natura 2000” esistenti in corrispondenza delle foci dei cinque fiumi lucani; con la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa (01.10.2014) tra la Regione Basilicata e i Comuni dell’arco jonico lucano con l’impegno a promuovere modelli innovativi di gestione sostenibile del territorio e delle attività di pesca; e si conclude, dopo l’approvazione del relativo Piano di Gestione della Costa ionica lucana, con l’istituzione dell’area protetta “Mare della Magna Grecia”.
Il sito in questione è costituito da una porzione di mare antistante la costa lucana caratterizzata dalla presenza di numerose specie di mammiferi marini: frequentissimi sono gli avvistamenti di delfini, megattere e capodogli.
E’ stata rilevata anche la presenza della tartaruga marina nidificante sulla costa. Tutta la fascia marino-costiera riveste inoltre una indubbia importanza anche come corridoio di migrazione di un ricco contingente di specie ornitiche. Le due specie di maggior rilievo dal punto di vista ecologico sono il Tursiope (Tursiops truncatus) e la Tartaruga marina (Caretta caretta) oggetto entrambe di un caso EU Pilot a livello europeo.
Il fragile sistema terra-mare che caratterizza tutto l’ambito marino – costiero jonico è soggetto ad una serie di pressioni e di minacce che rischiano di compromettere la tenuta complessiva dei territori caratterizzati da agricoltura di qualità, turismo, pesca tradizionale e da emergenze storico-culturali nonchè naturalistiche di rilievo.
Nel tentativo di assicurare una coerente ed efficace interpretazione delle strategia europea e nazionale di conservazione della biodiversità, il Dipartimento Ambiente ed Energia, ha cercato in questi anni di costruire le condizioni normative e gestionali atte a garantire lo stato di conservazione soddisfacente di habitat e specie anche in presenza di attività umane che devono necessariamente essere sostenibili e compatibili con la presenza di rilevanti valenze naturalistiche.