POTENZA – Una vera e propria “bufera mediatica” è quella che si è scatenata ieri, mercoledì 17 ottobre 2018, dopo la pubblicazione del post di Salvatore Conte, operation manager per gli screening oncologici in Basilicata, sul suo profilo Facebook.
Anche se, in un video pubblicato poche ore fa, il diretto interessato si dichiara “sorpreso” dello tsunami in cui si è ritrovato coinvolto.
IL POST INCRIMINATO
“Mi scuso con chiunque si sia sentito offeso dal mio post per le frasi infelici riportate – dice Conte nel video – Frasi che nascono esclusivamente da una reazione rabbiosa, di pancia, scaturita dalla quarta lettera anonima ricevuta contenente l’ennesimo attacco a me e alla mia famiglia”. “Mi sorprende – aggiunge Conte – di ritrovarmi, come riportato da qualche giornale, in una bufera mediatica che colpisce la sanità lucana in quanto credo che la sanità abbia problemi ben più importanti che occuparsi del mio post: un post personale senza alcun riferimento a fatti o persone”.
IL VIDEO
“A chi chiede le mie dimissioni rispondo che non ho rubato e non ho fatto nulla che andasse contro gli interessi della comunità – ha detto – A decidere della mia posizione sarà comunque il consiglio direttivo e il presidente della Fora spa, azienda di cui sono dipendente”.
Conte, nel video, fa poi due precisazioni. “Non capisco come qualcuno, con tanta fantasia, sia riuscito ad associare il mio post ad una sigla sindacale. Se avessi dovuto o voluto rivolgermi ad un sindacato avrei scelto le vie ufficiali”.
E sul fatto che su un noto profilo Facebook (Conte nel video non lo cita ma è chiaro il riferimento a Selvaggia Lucarelli) venga “evidenziata” la sua amicizia con Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata, precisa: “Sono fiero della mia personale amicizia con Pittella. Ma il fatto che sia emersa questa cosa mi fa capire che dietro a tutto questo c’è uno scopo, una progettualità volta ad attaccare la mia persona”.
IL POST DELLA LUCARELLI
IL COMUNICATO STAMPA DI SALVATORE CONTE
Con riferimento al Post pubblicato in data odierna sul mio profilo face book personale significo e preciso quanto segue, al sol fine di chiarire quanto effettivamente accaduto.
Le dichiarazioni scritte, rimesse in un momento di particolare concitazione, scritte di pancia, ossia a seguito dell’ennesima lettera anonima dal sottoscritto ricevuta con fare minatorio – per la quale ho debitamente provveduto a sporgere denuncia – risultano unicamente nel profilo personale dello scrivente e in nessun modo riferite ovvero riferibili a profili professionali, istituzionali, lavorativi, sia in ordine a dinamiche regionali sia extraregionali!!!
Tengo a ribadire come la vicenda “de quo”, rientri perfettamente in margini del tutto personali e mi stupisce come la stessa abbia assunto rilevanza tale da rendere quasi obbligati soggetti pubblici o che ricoprono tali funzioni ad interessarsi alla stessa con interventi qualsivoglia, tesi quasi ad una giustificazione.
Sino a prova contraria come uomo, ossia, quale Salvatore Conte, ho la possibilità ed il diritto di assumere
posizioni a mia difesa, ovvero di ribattere a minacce particolarmente pesanti soprattutto, ripeto, qualora le stesse provengano da fonti anonime, quale ennesima vessazione subita in maniera del tutto gratuita ed immotivata.
Pertanto, pur assumendomi la responsabilità dell’enfasi desumibile dalle frasi riportate, per così dire colorite, per le quali sono pronto, da subito ed in qualsiasi sede, a porgere le scuse sia al mondo femminile sia a chiunque abbia a risentirsi per tali frasi; sono convinto che tale questione non debba assumere contorni non propri e quindi esulare in campi che non le competono e soprattutto mi auguro che la stessa non sia oggetto di strumentalizzazioni ulteriori per recare a me ed ai miei cari maggior danno.
Preciso , altresì, come la mia professione è quella di Responsabile del Personale, del presidio di Potenza, alle dipendenze della società FORA S.p.a., ossia amministrativo, e giammai quella di medico.
Concludo col ribadire che nelle frasi riportate non si evince alcunché in ordine a nomi, riferimenti a persone o luoghi, essendo proferite e riportate impersonalmente; quindi, nella speranza e confidando di aver chiarito come l’unico spirito che mi ha mosso a scrivere sia stato quello di un solo ed isolato sfogo, chiedo, a mia volta, rispetto umano e professionale.
Numerosi sono stati gli interventi istituzionali sul caso. Riportiamo in ordine quello della vicepresidente della Giunta regionale, Flavia Franconi; di Vito Giuzio, presidente della quarta Commissione permanente (Politica sociale) del Consiglio regionale; del consigliere regionale, Giannino Romaniello; della presidente della CRPO Basilicata, Angela Blasi; del direttore generale dell’Irccs Crob, Giovanni Battista Bochicchio e del commissario dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, Rocco Maglietta; del presidente dell’Ordine dei Medici di Potenza, Rocco Paternò; del Coordinamento Donne CGIL CISL UIL BASILICATA; di Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil Nazionale, e di Giuliana Scarano, segretaria generale della Fp Cgil Potenza; dell’Associazione “Fiori con le spine”.
FLAVIA FRANCONI
“Il prestigio delle istituzioni si fonda sulla qualità dei servizi erogati in funzione di una mission, ma anche sulla credibilità, non solo professionale, delle persone che vi operano. Per un professionista che ricopre un ruolo di primo piano nell’ambito di società esterne al servizio della sanità regionale, in questi nostri tempi vissuti in parallelo sui social network da dietro lo schermo di uno smartphone, dove finisce, mi chiedo, la sfera pubblica e inizia quella privata?
Le parole sono importanti, raccontano chi siamo e lasciano intravedere dove siamo diretti. Espressioni di odio verso le donne e gli immigrati certamente non rendono onore a chi le pronuncia, ma più di tutto rischiano di creare strascichi destinati a riverberarsi dalla sfera privata a quella professionale e pubblica. Inoltre, linguaggi di questa natura contribuiscono ad alimentare quel clima di odio che imperversa nel nostro Paese e che influisce negativamente sulla formazione dei più giovani”.
Lo dichiara la vicepresidente e assessore alle Politiche per la persona della Regione Basilicata, Flavia Franconi, a seguito di numerose sollecitazioni ricevute dal mondo dell’associazionismo e da privati cittadini per un post pubblicato su facebook da un professionista operante nel mondo della sanità lucana.
VITO GIUZIO
L’iniziativa del presidente della quarta Commissione (Politica sociale) dopo le polemiche generate da un post del responsabile degli screening oncologici della società affidataria del servizio
“Nei tempi dei social network ognuno è libero di esprimere i propri pensieri, assumendosi la piena responsabilità, anche giuridica, di quanto affermato. Ma sarebbe opportuno che nelle proprie informazioni personali, riportate sul profilo utente, non siano citati ruoli svolti per gli enti pubblici che niente hanno a che vedere con il pensiero della persona. Ciò per stabilire un confine netto tra sfera pubblica e sfera privata e per tenere esente la pubblica amministrazione da eventuali espressioni di odio che sicuramente non rendono onore a chi le pronuncia, ma che afferiscono solo alla esclusiva responsabilità del privato”.
Lo dichiara il presidente della quarta Commissione permanente (Politica sociale) del Consiglio regionale, Vito Giuzio, In merito a tali argomenti lo stesso Giuzio annuncia una richiesta di audizione dei vertici dell’azienda Fora spa, che eroga servizi alla sanità pubblica lucana, dopo alcune dichiarazioni ritenute offensive e pubblicate su un social network da parte di Salvatore Conte, medico della società Fora responsabile degli screening oncologici.
GIANNINO ROMANIELLO
“Rimozione immediata dell’attuale Direttore della Centrale Operativa Screening Oncologici Regione Basilicata”.
A chiederlo è il consigliere regionale del Gruppo misto – LeU, Giannino Romaniello, in una lettera indirizzata all’Amministratore delegato del FORA e, per conoscenza, al Presidente della Giunta regionale, all’Assessore alla Sanità e al Direttore del Crob.
La richiesta a seguito della pubblicazione di quello che Romaniello definisce uno “sconcertante post da parte del signor Salvatore Conte, attuale Direttore della Centrale Operativa Screening Oncologici Regione Basilicata. Un post che si distingue per volgarità, violenza verbale, misoginia, razzismo, sessismo”.
Secondo il consigliere di Liberi e Uguali “la pubblicazione del post pubblicato questa mattina, profondamente offensivo per la dignità delle donne, si aggiunge ad altri atteggiamenti indegni da parte di questo soggetto, distintosi in passato per il suo contegno poco rispettoso per le istituzioni regionali e discriminatorio nei confronti dei lavoratori e delle Organizzazioni sindacali”.
Romaniello, inoltre, mette in evidenza “la scarsa coerenza dell’atteggiamento del signor Conte con lo stesso Codice etico del Fora, ed in particolare con gli articoli 6 (Rispetto, onestà, integrità) in particolare dove recita: ‘Ciascun dipendente lavora con donne e uomini di nazionalità, culture, religioni e razze diverse. Non sono tollerate discriminazioni, molestie o offese sessuali, personali o di altra natura’ e l’articolo 5 (Tutela della reputazione di Fora) in particolare dove si evince: ‘Ogni dipendente è tenuto, con la propria condotta, a contribuire alla salvaguardia della reputazione di Fora, sia nei luoghi di lavoro che al di fuori di esso’”.
Tutto ciò considerato, Romaniello chiede “l’immediata rimozione del soggetto in questione dal ruolo di Direttore della Centrale Operativa Screening Oncologici Regione Basilicata, essendo questo assolutamente indegno a ricoprire il delicato compito che gli è stato affidato”.
ANGELA BLASI
“Rispetto ed educazione sono elementi fondamentali per potersi fregiare di essere oneste ed onesti cittadini”.
È quanto dichiarato dalla presidente della Commissione regionale pari opportunità, Angela Blasi.
“Doti imprescindibili – dice Angela Blasi – per chi è preposto ad un ruolo professionale pubblico ed ancora di più per chi ricopre incarico rilevante e coordina attività quali servizi alla persona. Sono esterrefatta ed incredula, arrabbiata ed amareggiata per ciò che è riportato sul profilo facebook di tal Salvatore Conte: un post violento e farneticante, oltre ogni limite del rispetto della persona. Un post carico di oscenità, rancore, frustrazione ed offese rivolte alle donne che dovrebbe far vergognare chi lo ha scritto e far insorgere le libere coscienze di quanti hanno a cuore il senso ‘civico’ della persona”.
“Non possiamo sopportare ed abituarci a termini violenti ed atteggiamenti irrispettosi verso alcuno nella vita reale e tantomeno sui social. Da Presidente della Commissione pari opportunità – conclude Angela Blasi – mi sento in dovere di denunciare tale linguaggio, sicura di interpretare la volontà comune delle Istituzioni, del mondo sindacale e delle associazioni in generale”.
BOCHICCHIO E MAGLIETTA
“Il direttore generale dell’Irccs Crob Giovanni Battista Bochicchio, e il commissario dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo Rocco Maglietta stigmatizzano con forza il comportamento dell’attuale responsabile amministrativo della centrale operativa degli screening oncologici regionali, Salvatore Conte, sulla vicenda scaturita a seguito di un suo post pubblico su Facebook dai contenuti e dai toni inaccettabili. I vertici delle due direzioni ospedaliere, alla luce delle richieste di intervento nelle dimissioni del dott. Conte pervenute da più parti, evidenziano come il responsabile amministrativo della centrale operativa degli screening oncologici non sia un dipendente della pubblica amministrazione facente capo ad una delle due strutture, bensì un dipendente dell’azienda Fora spa di Parma vincitrice dal 2013 di una gara ad evidenza pubblica indetta dalla Regione Basilicata. Rimane la gravità della condotta tenuta da un dirigente che ricopre un incarico importante nel panorama sanitario regionale, perpetrata su un profilo social pubblico, ovvero accessibile a tutti. Una condotta che lede non solo la dignità delle donne ma che va a minare in modo ancor più grave quel delicato rapporto di fiducia tra cittadino e istituzione sanitaria alla base di un Servizio Sanitario Regionale efficiente. Pertanto l’Irccs Crob e l’Aor San Carlo, anche a tutela dell’immagine, si riservano di procedere con i mezzi a propria disposizione e in accordo con il dipartimento Politiche della Persona della Regione Basilicata, per richiamare l’azienda Fora spa di Parma alle sue responsabilità assumendo le decisioni del caso”.
ROCCO PATERNO’
Il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Potenza, Rocco Paternò, attraverso una nota esprime “totale disappunto, imbarazzo e vera preoccupazione” in merito “alle polemiche generate da un post su facebook apparso oggi sul profilo del Dr. Conte Salvatore , Direttore della Centrale Operativa Screening oncologici della Regione Basilicata”.
“La Sanità lucana – prosegue il presidente – sta vivendo una delle stagioni più tristi della storia della nostra Regione e non possiamo in alcun modo consentire che personaggi che ricoprono tali ruoli siano autori di vergognose affermazioni anche se le stesse afferiscono alla sfera privata. Si apprende inoltre che l’Assessore alla Sanità Dr.ssa Franconi Flavia ha convocato per il giorno 19 Ottobre p.v. l’Amministratore della FORA spa, società che eroga servizi alla sanità pubblica lucana, ci auguriamo che questo incontro sia in qualche modo risolutore di questa ignobile vicenda che lede nuovamente l’immagine della sanità e del mondo medico in generale”.
Coordinamento Donne CGIL CISL UIL BASILICATA
Nella giornata di ieri, si sono succedute le manifestazioni di sdegno e di protesta, rispetto al comportamento del Responsabile Regionale del servizio di screening oncologico, che pubblicava, nella mattinata di ieri, un post sul proprio profilo Facebook contenente offese inaudite, un linguaggio scurrile e una violenza sconvolgente nei confronti di alcune donne. Di tutte le donne, ci sentiamo di affermare.
E’ infatti indifferente a chi quelle parole fossero rivolte. Inaccettabili restano sia per il contenuto che per la forma, con l’aggravante che a proferirle è Salvatore Conte, responsabile – per conto della società FORA – di un importantissimo servizio regionale esternalizzato, quello dello screening oncologico.
Si tratta, dunque, di un ambito di importanza enorme e di grandissima delicatezza. Ci chiediamo come debbano sentirsi, ad esempio, le donne malate oncologiche a leggere parole che esprimono una cultura tanto violenta, irrispettosa non solo delle donne, ma della vita umana, e che rivendicano, peraltro, una scala valoriale su cui è quantomeno lecito interrogarsi. Una cosa è certa, a nostro parere: non è possibile che il Sig. Conte continui ad occupare quel ruolo.
Nessuno immagini che possano bastare scuse, peraltro goffamente e tardivamente espresse. Nessuno immagini di risolvere la questione con un buffetto sulla guancia. Permane tutto, infatti, il tema della assoluta inadeguatezza di chi riveste quel ruolo. Chi ha responsabilità politiche se le assuma fino in fondo e tragga le dovute conseguenze o si renderà complice di detti inaccettabili comportamenti.
Noi, donne dei sindacati confederali, non arretreremo. Vigileremo affinché la questione venga risolta e venga garantita a tutte le donne e a tutti i cittadini la serenità e la affidabilità nella gestione di un servizio tanto importante e delicato.
Resta un’ultima riflessione da fare sull’amarezza che proviamo nel constatare il silenzio pressoché totale, al netto di isolate posizioni, dei partiti politici tutti sulla vicenda. Bisogna pensare che per gli stessi ritengono irrilevante la questione? Che si tratti solo di una vicenda di “interesse femminile”? Di un tratto folkloristico del personaggio?
Vogliamo ricrederci e aspettiamo fiduciose che i leader politici e i responsabili istituzionali e politici della nostra regione assumano posizione in merito o, come troppo spesso accade in questa regione, si darà la sensazione che, in fondo, queste siano questioni secondarie, con la tacita assunzione che una cultura e un linguaggio del genere siano tutto sommato consentite a chi occupa responsabilità rilevanti nel pubblico.
SERENA SORRENTINO E GIULIANA SCARANO
“È intollerabile e vergognoso che il dirigente Responsabile della centrale operativa screening oncologico della Regione Basilicata si permetta di fare dichiarazioni pubbliche ai limiti della volgarità. In poche righe è stato in grado di lanciare un messaggio che si distingue per volgarità, violenza verbale, misoginia, razzismo e sessismo. Chiediamo che venga rimosso dall’incarico”. Con queste parole Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil Nazionale, e Giuliana Scarano, segretaria generale della Fp Cgil Potenza, commentano la notizia del post pubblicato in mattinata dal dirigente sulla propria pagina Facebook, inveendo contro le sindacaliste della Fp Cgil che in precedenza avevano denunciato delle irregolarità e inefficienze nella gestione del servizio di screening oncologico.
Quelle del dirigente, aggiungo le due dirigenti sindacali, “sono invettive gravissime e non consentite a nessuno, tanto meno a chi ha una così grande responsabilità per il ruolo che riveste. È preoccupante che chi dovrebbe gestire un programma di screening prevalentemente rivolto alle donne, possa permettersi simili infamanti affermazioni nei confronti dell’intero genere femminile. La sanità ha bisogno di grande affidabilità e simili personaggi certamente non la qualificano. Per queste ragioni chiediamo che il dirigente venga rimosso immediatamente dal suo incarico”, concludono Sorrentino e Scarano.
ASSOCIAZIONE FIORI CON LE SPINE
Ci sentiamo arrabbiate e offese dalle parole che il direttore della Centrale operativa degli screening oncologici ha scritto sui social network. Parole piene violenza, volgarità, odio. Un post indirizzato a tutte le donne. Compagne, mogli, madri, figlie, lavoratici, professioniste o disoccupate, bambine o giovani ragazze, nonne, pensionate, normodotate o portatici di handicap. Donne. Parole ancor più gravi per il ruolo che il Sig. Salvatore Conte ricopre e che lo vede rapportarsi quotidianamente con le donne, non solo sue dipendenti ma le tutte quelle che si affidano al servizio di screening da lui diretto. Non possiamo permettere e tollerare che ciò avvenga. Chiediamo quindi che la Regione, l’Azienda Ospedaliera San Carlo e il CROB adottino con immediatezza le dovute azioni a tutela della dignità delle cittadine, richiamando l’azienda Fora alle sue responsabilità con la rimozione del direttore dal suo ruolo.