Un investimento complessivo per la realizzazione del programma culturale di 48 milioni di euro dall’inizio della candidatura derivanti da fondi regionali (11 meuro), nazionali (30 meuro) e privati (7 meuro). Una programmazione di 48 settimane. La metà del programma culturale, 27 progetti, realizzati da associazioni culturali lucane con un investimento della Fondazione di 6 milioni di euro. Questi progetti stanno coinvolgendo nella fase di produzione e realizzazione, direttamente e indirettamente, circa 3 mila lucani e una centinaio di partner internazionali. Gli artisti e curatori coinvolti sono 117. I paesi europei coinvolti sono 27, e, direttamente e indirettamente, sono state coinvolte tutte le regioni italiane. L’80 percento del programma culturale è caratterizzato da produzioni originali, vale a dire anteprime assolute a livello mondiale. Al momento sono 12 gli sponsor, 6 nazionali e 6 locali.
Sono solo alcuni dei numeri che caratterizzano il programma culturale di Matera, capitale europea della cultura, che inizierà il 19 gennaio e si concluderà il 19 dicembre e resi noti nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamane nell’auditorium “Gervasio” di Matera alla presenza del ministro per i Beni e le Attività culturali, Alberto Bonisoli.
L’intervista al ministro Bonisoli
“Insieme” – ha detto il presidente della Fondazione Matera-Basilicata2019, Salvatore Adduce – era il titolo del primo dossier con cui Matera si candidava nel 2014 come Capitale Europea della Cultura per il 2019. “Insieme” è stata la parola che ha guidato tutto il lavoro svolto da quel momento per costruire il programma del 2019, racchiuso nel secondo dossier dallo slogan “Open Future”, proprio ad indicare il passo successivo al percorso sino a quel momento condiviso: costruire, attraverso la cultura che ci tiene insieme, un futuro aperto in tutte le sue molteplici declinazioni.
L’intervista a Salvatore Adduce e al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri
Dalla data di inaugurazione di Matera Capitale Europea della Cultura ci saranno iniziative ogni giorno, molte delle quali in contemporanea, distribuite in diversi luoghi della città di Matera e della regione, che avranno l’ambizione di contribuire a prefigurare il futuro cercando di dare risposte alle domande poste dai 5 temi del dossier di candidatura: Radici e Percorsi, Continuità e Rotture, Futuro Remoto, Utopie e Distopie, Riflessioni e Connessioni.
“Sono orgogliosa di avere tra le mani il programma di Matera 2019, frutto di un intenso percorso sinergico e partecipato che ci ha portato sino a qui lasciandoci intravedere un futuro di speranza per la città, per la Basilicata e per il Mezzogiorno”. Ha detto la vicepresidente della Regione Basilicata, Flavia Franconi. “Visione, identità e sostenibilità – ha aggiunto – sono le parole che Matera ci consegna in quanto civiltà dell’umanità, modello a cui il mondo deve guardare con spirito rinnovato. La Basilicata e il Sud sono capaci di grandi cose e questa esperienza lo dimostra”.
Nessuno a Matera – ha affermato il direttore della fondazione matera 2019, Paolo Verri – sarà un semplice turista, ma avrà la possibilità inserirsi nella dimensione comunitaria che caratterizza il percorso di Matera 2019, grazie anche allo speciale “Passaporto 2019”. Tale strumento consentirà non solo di accedere, al prezzo di 19 euro, a tutte le manifestazioni organizzate dalla Fondazione nel 2019, ma di acquisire la cittadinanza temporanea da cui deriva un diritto-dovere: il diritto di vivere con calma e approfondimento l’offerta culturale e il dovere di portare un oggetto a Matera, simbolo della propria idea di cultura. La somma dei diversi oggetti genererà la quinta e ultima mostra di Matera 2019, “Open Future”, che racconterà chi sono gli amanti della cultura in Italia e in Europa, le loro passioni, i loro stili di vita.