“È stato approvato dalla Giunta Regionale, nella seduta del 31/07/2018, il documento relativo alle buone pratiche per il contenimento della presenza del cinghiale nelle aree protette della Basilicata”. E’ quanto fa sapere il Presidente Federparchi Basilicata, Mario Atlante, in una nota inviata alla stampa.
“La presenza dei cinghiali, nelle aree Parco del territorio lucano, è divenuto un fenomeno a forte impatto, e da vari anni sta incidendo in maniera pericolosamente negativa sugli Habitat dei Siti della Rete Natura 2000, nonché sull’ambito agro-pastorale, risultando particolarmente impattante nelle aree di pregio naturalistico interne ai Parchi. Per questo motivo, le Aree Protette lucane si sono dotate di Piani di Controllo delle popolazioni di cinghiale, attuati solo in parte a causa di difficoltà logistiche ed economiche.”
“Federparchi Basilicata esprime soddisfazione per il provvedimento proposto dall’assessore all’Ambiente ed Energia, Francesco Pietrantuono, nonostante tutte le difficoltà di carattere economico, perché affronta l’emergenza con l’obiettivo di mettere in atto, grazie ad un’azione coordinata dei 5 Parchi lucani, interventi finalizzati al controllo delle popolazioni di cinghiale, attraverso l’attivazione di tecniche a basso impatto ambientale.
Ulteriore obiettivo individuato, è quello di sviluppare una filiera per l’utilizzo della carne dei cinghiali catturati, trasformando così una criticità in risorsa e dando impulso ad un tipo di economia sostenibile, strettamente legata ai territori di appartenenza”.
“Le azioni” ha chiuso Atlante, “rispondono alle finalità gestionali dei Siti della Rete Natura 2000 Basilicata, e saranno finanziate con fondi del PO-FESR 2014-2020, nell’ambito del Programma INNGREENPAF, demandando la gestione ai 5 Parchi lucani, in perfetta armonia con il principio della governance distribuita”.