L’Università della Basilicata è il primo ateneo, in Italia, ad affidarsi alle star del web: “Casa Surace” – i giovani, “terroni” e “fuori sede”, seguiti da circa due milioni di fan su internet che raccontano un Sud diverso, goliardico e affascinante – per “narrare” in modo innovativo la realtà di un’università piccola, ma efficiente ed affidabile, in cui gli studenti non sono numeri o matricole, ma i “protagonisti” della quotidianità accademica.
In una Basilicata che è terra ospitale, accogliente, e dal forte valore naturale, turistico e architettonico. Il video – che dura circa quattro minuti e mezzo con gli attori di Casa Surace e con gli studenti dell’Unibas, girato nelle sedi di Potenza e Matera – “gioca” sul binomio tra la realtà e la percezione dello studio e dell’università, tra l’immaginario di nonni e genitori – costantemente in ansia per il futuro dei loro figli/nipoti, e per il modo in cui vivono la vita universitaria – e la realtà di studenti che, invece, sono seguiti dai professori in un ambiente calibrato sulle loro necessità, e che s’immergono negli studi in modo “matto e disperatissimo” rispetto alle paure dei loro familiari. A corredo, emerge una Basilicata che mette in mostra alcune delle sue bellezze, come i Sassi di Matera o il “Volo dell’Angelo”, l’attrattore turistico tra le vette delle Dolomiti lucane. Non può mancare, seguendo il tormentone di Casa Surace sul “pacco da giù”, anche il “contraltare” dei prodotti tipici lucani, serviti nella mensa dell’Unibas, che sconfiggono chiaramente la classica scatoletta di tonno, ovvero il cibo d’ordinanza dello studente universitario: il “pacco da giù” continua a essere presente nella narrazione, ma servirà solo come “esca” per feste Erasmus serali, abbattendo anche la paura tipicamente materna del figlioletto universitario affamato e dimagrito. Gli studenti sono quindi i veri protagonisti del video promozionale, pubblicato sui canali ufficiali dell’ateneo, proseguendo così una linea di comunicazione che da anni si affida proprio agli iscritti per dimostrare le potenzialità dell’Unibas, con l’hashtag #hosceltounibas (anche sulla base delle ricerche di Almalaurea, da cui emerge un elevato grado di soddisfazione degli iscritti nei confronti dell’Unibas).
Il video di Casa Surace è stato presentato oggi, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nell’aula magna del Campus universitario di Macchia Romana, a cui ha partecipato la Rettrice, Aurelia Sole, il Prorettore alla comunicazione, Luca Forgione, la rappresentante della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Ida Leone, il direttore generale dell’Apt (l’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata), Mariano Schiavone, e il rappresentante degli studenti, Sebastiano Greco. Un prodotto che, quindi, vuole parlare ai più giovani, ovvero alle future e potenziali matricole, con un linguaggio il più vicino possibile ai loro standard di condivisione e comunicazione. Il tutto per raccontare un’università affidabile, moderna e capace di abbracciare una linea “scanzonata”, strizzando l’occhio anche a un pubblico adulto, che oggi segue i Casa Surace quasi quanto i loro figli. Il video “L’Università secondo gli altri vs realtà”, si compone così di cinque scene: la prima “I week end liberi” in uno dei laboratori dell’Ateneo e sul Volo dell’Angelo; la seconda (“Il tutor”) tra i corridoi del Campus e l’ufficio di un docente; la terza (“Le pietre”) tra i Sassi di Matera; la quarta (“La mensa”) nella mensa dell’Unibas, e una quinta e ultima scena che affronta il tema del sostegno ai disabili e delle barriere architettoniche, perché “L’Università della Basilicata non è un luogo, è uno stato d’animo”. Il video è stato realizzato in coproduzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e con il patrocinio dell’Apt (l’Agenzia di promozione del turismo). Dal racconto emerge così uno studente che ama il suo ateneo, che nel tempo libero si dedica al “ripasso”, mentre la madre teme “follie e divertimento”, che non affronta file chilometriche per parlare con il suo tutor (rispetto alle paure dei familiari sulle bolge da ricevimento) ma invece viene seguito fino ai limiti – ironici – dello “stalking”. Uno studente che non soffre la fame, perché oltre al “pacco da giù”, ha a disposizione una mensa con prodotti sicuri e di qualità; in un ateneo che ha luoghi come Matera quali “laboratori a cielo aperto”, e che infine abbatte le barriere architettoniche, sia reali che di pregiudizio, riuscendo anche a scherzarci sopra.
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Di seguito le interviste in occasione della presentazione del video