Il Consiglio Regionale ha respinto con votazione con appello nominale con dodici voti contrari e sei a favore la mozione di sfiducia presentata dal M5S e condivisa dall’opposizione al presidente della Regione, Marcello Pittella
Con la mozione se ne chiedevano le dimissioni. Pittella è agli arresti domiciliari dallo scorso 6 luglio nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Matera sulla sanità e sospeso dalla carica in base alla legge “Severino”.
I pentastellati dalla prime ore di questa mattina hanno presieduto l’ingresso della sede della Regione Basilicata con alcuni attivisti anticipando quella che sarebbe stata la richiesta di dimissioni successivamente formulata durante il consiglio da Gianni Perrino e Gianni Leggeri.
Mozione di sfiducia presentata nei confronti dell’intera Giunta, sottoscritta da parte anche di alcuni componenti dell’opposizione, motivata così ai nostri microfoni dal consigliere Gianni Perrino durante il presidio che, con alcuni attivisti, si è svolto prima dell’ingresso in aula consiliare:
“Bisogna scindere le questioni giudiziarie dalle questioni di opportunità, in questo caso si tratta di questioni di opportunità, anche noi sappiamo che bisogna attendere i tre gradi di giudizio prima di esprimere delle opinioni su quanto accade“. E’ anche normale -ha proseguito il consigliere Perrino- che alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini e da quanto riportato dai giornali vi sono particolari sempre più compromettenti della classe politica di questa regione. Qualcuno -ha concluso- dovrebbe prenderne atto almeno per provare a salvarsi la faccia.
Non si è fatta attendere la replica del consigliere Mario Polese (PD) che ha definito la mozione sterile accusando l’opposizione di instaurare processi e tribunali in piazza. Ha proseguito Polese che ogni cittadino, da Pittella alla Raggi, è innocente fino all’ultimo grado di giudizio.
Sul dibattito in consiglio regionale sulla mozione del M5S vi aggiorneremo in un prossimo servizio.