Ha usato violenze non solo sull’alunna affidatagli perchè affetta da invalidità motoria e cognitiva ma anche agli altri alunni della classe che apostrofava con parole quali “porci”, “maiali”. Senza sapere che era lui un porco, considerando che, fra l’altro, come emerso dalle indagini, durante le lezioni visionava siti pornografici. Le minacce agli alunni, che si erano accorti di questo, erano anche finalizzate ad evitare che ciò si sapesse.
Per tutti questi motivi, su richiesta della Procura della Repubblica, il Gip del Tribunale di Potenza ha emesso nei confronti di Giuseppe Corbisiero (è questo il nome dell’insegnante) di Balvano ordinanza di arresti domiciliari eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Potenza.
Pesanti le accuse nei suoi confronti: maltrattamenti in famiglia (per il ruolo che svolgeva di insegnante di sostegno) o verso fanciulli aggravato e continuato.
Le indagini sono partite dalla denuncia del genitore di una bambina dell’età di 9 anni che frequenta la scuola primaria in un Comune del Potentino.
A seguito della denuncia sono stati sentiti molti alunni appartenenti alla classe frequentata dalla minore. Dagli interrogatori è emerso che Corbisiero le infliggeva quotidianamente sofferenze fisiche e morali.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche i quaderni sui quali i bimbi della classe in un tema assegnato loro da un’altra maestra lo avevano descritto in termini assolutamente negativi.
Con l’aiuto di un’esperta in psicologia infantile è stata sentita anche la bimba affidata al maestro di sostegno che ha praticamente confermato quanto gli investigatori ipotizzavano.
A detta della bimba, infatti, il docente la insultava e la malmenava, per futili motivi, strattonandole i capelli e dandole schiaffi e pizzichi. Questo comportamento le ha creato uno stato di totale prostrazione, da indurla a piangere quando doveva recarsi a scuola e a soffrire durante le ore di lezione con questo insegnante.
Corbisiero inoltre, quando sostituiva le maestre di ruolo, teneva analogo atteggiamento anche con gli altri alunni della classe che venivano presi a schiaffi e spintonati, oltre ad essere insultati, come si diceva, con termini quali “porci” e “maiali”.