Sebbene attesa, la sentenza della Corte di Appello di Roma, depositata stamane, martedì 10 aprile, in cancelleria relativa alla causa civile tra la Craft s.r.l. e Autostrade per l’Italia, è di quelle che fanno scalpore.
La Corte (presidente Lucio Bochicchio) chiamata ad esprimersi sulla predetta causa civile su provvedimento della Corte di Cassazione che ha cassato una precedente sentenza della Corte d’Appello di Roma in diversa composizione, ha disposto che Autostrade per l’Italia “deve rimuovere il sistema di sorveglianza sul traffico stradale denominato Tutor o Safety Tutor in quanto costituisce ” contraffazione del brevetto nazionale d’invenzione n.IT01.310.318 di cui è titolare la Craft s.r.l.”.
Con la sentenza la Corte di Appello dispone anche “la distruzione di tutte le attrezzature esistenti sulle autostrade gestite da Autostrade per l’Italia costituenti violazioni del brevetto nella titolarità di Craft s.r.l. e fissa per ogni giorno di ritardo nell’osservanza dell’inibitoria il pagamento, a titolo di sanzione civile, di euro 500 da parte di Autostrade per l’Italia spa in favore di Craft s.r.l.”.
Con la sentenza si prevede anche un risarcimento a favore di Craft s.r.l. di parecchi milioni di euro.
La vicenda giudiziaria ha avuto inizio molti anni fa quando i titolari della Craf s.r.l. di Greve in Chianti scoprirono che Autostrade per l’Italia, società che in un primo momento aveva dimostrato poco interesse all’invenzione, aveva adottato il sistema di controllo del traffico praticamente contraffacendo quello originale che era tutelato da brevetto.
E’ iniziato così un lungo iter giudiziario con sentenze del Tribunale e della Corte d’Appello di Roma che hanno rispettivamente nel tempo rigettato la domanda di Autostrade per l’Italia di nullità del brevetto Craft, e, in secondo grado, sia l’appello della società che di Autostrade.
Al di là della vicenda giudiziaria che per dovere di cronaca abbiamo sintetizzato, rimane la notizia che interessa molto gli automobilisti: il sistema di controllo a causa del quale spesso abbiamo dovuto pagare salate multe per eccesso di velocità non doveva essere installato perchè Autostrade per l’Italia – lo dice la sentenza – ha commesso un plagio.
Domanda: questo potrebbe determinare l’illegittimità delle contravvenzioni contestate agli automobilisti?
Certamente no perchè il sistema – plagio o non plagio – era ed è omologato e perfettamente funzionante.
Staremo più tranquilli non vedendo il display che ci ricorda che siamo sotto controllo?
Niente affatto. Possiamo esser certi che ricompariranno gli autovelox.
Ma ad essere sinceri fino in fondo: ben vengano perchè ricordiamo a noi stessi e tutti gli automobilisti che rispettare i limiti di velocità è un nostro preciso dovere. Per tutelare la nostra e l’incolumità degli altri.