In contemporanea con altre 106 città italiane, ieri a Matera, iniziativa di Amnesty International per chiedere che venga fatta piena luce sulla morte di Giulio Regeni, rapito il 25 gennaio del 2016 mentre si trovava a Il Cairo.
Sulla manifestazione, il servizio di Michele Capolupo di SassiLive.
Con un presidio in piazza Vittorio Veneto in contemporanea con altre 105 città italiane anche la sezione di Matera di Amnesty International ha aderito alla manifestazione intitolata “Verità per Giulio Regeni”, a due anni dalla sua scomparsa. Giulio Regeni, che il 15 gennaio scorso avrebbe compiuto 30 anni, era un dottorando italiano dell’Università di Cambridge originario di Fiumicello, in provincia di Udine; fu rapito nella capitale egiziana, Il Cairo, il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir. Il suo corpo fu ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo, nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani.
Le condizioni della sua salma, ritrovata vicino al Cairo in un fosso lungo l’autostrada Cairo-Alessandria, hanno immediatamente messo in luce gli evidentissimi segni di atroce e ripetuta tortura, eventualmente in connessione per i legami che il giovane ricercatore, Giulio Regeni, si supponeva potesse avere con il movimento sindacale che si oppone al governo del generale al-Sīsī, legami che tuttavia non sono mai stati provati. L’uccisione di Giulio Regeni ha dato vita in tutto il mondo, e soprattutto in Italia, ad un acceso dibattito politico vertente sul coinvolgimento parziale o totale, attraverso uno dei suoi servizi di sicurezza, dello stesso governo egiziano nell’intera vicenda del rapimento, della tortura, dell’omicidio del Regeni e dei depistaggi successivi. Tali sospetti hanno costituito motivo di forti tensioni diplomatiche con l’Egitto.
Amnesty International, rappresentata dalla responsabile della sezione cittadina Anna Elena Viggiano, ha ricordato che la manifestazione è stata promossa contemporaneamente in 106 piazze di tutta Italia, con l’accensione di una candela da parte di tutti i presenti. In mattinata sono state organizzate iniziative di sensibilizzazione sul caso Regeni anche nelle scuole. In particolare a Potenza i ragazzi dell’Istituto Pier Paolo Pasolini hanno ricordato Regeni con un minuto di silenzio. A Matera
In questo secondo anniversario di lutto e di domande che la famiglia Regeni continua a fare senza ottenere risposte – ha dichiarato Anna Elena Viggiano – è fondamentale non consegnare la figura di Giulio alla memoria e alla commemorazione, ma continuare a chiedere giustizia fino a quando ci sarà una verità giudiziaria che coincida con quella storica, che attesti quel “delitto di stato“, accertandone le responsabilità individuali e collocandole lungo una precisa catena di comando. Rimbombano ancora forti le parole di Paola Deffendi, la madre di Giulio Regeni: “…di tutto il male del mondo che ho visto sul corpo di Giulio […] un corpo riconosciuto solo dalla punta del naso“.
Ecco perchè anche a Matera abbiamo esaudito il desiderio della famiglia Regeni, accendere una candela per tenere vivo il suo ricordo e sopratutto invitare i cittadini a firmare una petizione per chiedere verità sulla sua tragica scomparsa, visto che Il Cairo ha abbassato i riflettori su questa vicenda. All’iniziativa hanno partecipato alcuni rappresentanti di associazioni e del mondo della scuola e ha fatto registrare anche un intervento molto apprezzato da parte di un artista di strada.