“La verità è un mare di fili d’erba che si piegano al vento; vuol essere sentita come movimento, assorbita come respiro. È una roccia solo per chi non la sente e non la respira; quegli vi sbatterà sanguinosamente la testa”. Il premio nobel per la letteratura Elias Canetti, nato bulgaro e naturalizzato britannico, utilizzava le immagini del mare e dei fili d’erba per spiegare il suo concetto di verità. Se c’è un mare di fili d’erba che si presta a metafore e a molteplici immagini utili a raccontare l’umanità e le sue sfaccettature, è sicuramente il campo di calcio e quel pallone che rotola tra gambe e cuori.
Prendete ad esempio l‘attesa. Il mare, certamente, con i suoi porti e le sue sponde, sono i luoghi in cui si consumano e si narrano le attese, ma è anche sul prato verde degli stadi del mondo che le attese si consumano e si esaltano. Nella vasta letteratura che racconta lo sport più amato al mondo, ci sono capitoli interi in cui si parla dell’attesa e di come i grandi campioni l’hanno masticata. La sfida vera è farsi trovare pronti quando si sarà compiuta, quando cioè toccherà entrare in campo e dimostrare che in quel tempo sospeso, in cui può succedere di tutto, ogni cosa è rimasta a suo posto e che nulla ha cambiato nella testa e nel cuore. L’attesa è la più grande prova d’amore che esista. L’attesa è una mancanza perfetta, ma non infinita.
Non sempre, però, siamo in grado di governarle. Spesso non sappiamo vivere questo tempo, che sembra infinito. Sono solo coloro i quali sanno mantenere i nervi saldi e lo sguardo rivolto più in là a vincere la sfida contro il tempo. Nel calcio sono quasi eroici coloro i quali sanno aspettare. Il gol, il loro momento, l’occasione migliore, l’attimo che può cambiare ogni cosa. Tra i leoni rossoblù c’è un uomo con gli occhi da ragazzo che sta dimostrando di essere più forte del tempo e delle sue sospensioni: Pierpaolo Di Senso.
Occhi gentili, grandi e sinceri. Sguardo pulito, che sa di buono. Sa misurare le parole, ha il coraggio delle attese, sa essere decisivo quando serve. Sangue lucano, radici ben saldate nella sua terra ed in quel piccolo borgo, Bella, che in questi anni ha prodotto buon calcio e bel cinema. Come tutti i lucani non si consola mai di quello che ha fatto, non gli basta mai quello che fa. Il lucano, diceva Sinisgalli, “è perseguitato dal demone della insoddisfazione”. Chi segue il calcio, chi lo conosce davvero, non ha bisogno di molte parole per capire il valore di Pierpaolo Di Senso. Ha numeri e giocate di seta e acciaio nel suo curriculum, gesti atletici bellissimi e quasi impossibili. È un atleta di buona fattura, che ha scelto il calcio per mostrarsi agli occhi del mondo in tutta la sua bellezza. Il gol contro il Gragnano ne è esempio. Entra a partita già iniziata, si posiziona, pochi minuti di corsa e passaggi e la mette in porta, gonfiando la rete. Esalta la curva, consolida il vantaggio, con tutta la forza che ha si libera dell’attesa consumata in panchina, e corre dalla sua gente per restituire l’affetto che non gli fa mai mancare.
Pierpaolo è un ragazzo di cui potersi fidare, per il quale nutri affetto da subito senza bisogno di doverlo misurare. È un sentimento disintermediato, rapido, scintillante, totale. Ha l’umiltà che serve per restare con i piedi per terra, elemento fondamentale per questo secondo atto della pièce teatrale che ogni domenica trova sul tappeto verde un nuovo palco ed un nuovo pubblico. Le sue qualità umane, unite alla sua abilità con il pallone, saranno determinanti per il cammino che resta ancora da percorrere. Non una riserva, ma un’opportunità. Di Senso è esattamente questo, la possibilità in più che ha il Potenza ogni domenica per fare ciò che una squadra così deve fare. La strada da fare è ancora lunga, ma quelli che restano sono i passi più importanti, che porteranno alla fine di questa stagione. Pierpaolo lo sa, conosce bene questa città e l’amore per i colori rossoblù che qui si respira. L’uomo con gli occhi da ragazzo sa benissimo anche che ogni occasione che gli capiterà non dovrà essere sciupata. Con un suo gol ha dato l’avvio a questa stagione inedita ed entusiasmante del Potenza calcio, adesso però è il tempo di costruire il futuro e correre veloci su quel mare di fili d’erba, per gonfiare la rete più e più volte.