La Regione Basilicata è stata costretta a chiedere la restituzione delle somme erogate dalle aziende sanitarie regionali negli ultimi anni ai professionisti della Guardia Medica, dopo la contestazione della Corte dei Conti.
I magistrati contabili – lo ricordiamo – hanno espresso perplessità contestando la violazione di alcune clausole della contrattazione collettiva decentrata, perché a fronte del riconoscimento delle indennità non ci sarebbe stata una controprestazione verificabile. Hanno pertanto invitato la Regione a controdedurre, ritenendo non legittime le indennità aggiuntive erogate negli ultimi anni ai medici della continuità assistenziale
E’ stato ribadito nell’incontro che il Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, ha avuto con i legali dei medici della continuità assistenziale e con i rappresentanti delle organizzazioni di categoria allo scopo di trovare una soluzione.
Nella riunione è stato proposto di impugnare il provvedimento – che ha comunque tutti i presupposti di manifesta fondatezza – davanti al giudice del lavoro, per poter usufruire della eventuale sospensione dell’esecutività e trovare nel frattempo una soluzione – a livello di contrattazione nazionale – ad un problema che interessa, nella realtà, anche le altre regioni italiane.
“C’è chi ritiene – ha evidenziato il governatore Pittella – che la delibera di giunta sia un atto obbligatorio, c’è chi pensa, invece, che il provvedimento possa essere ritirato. Si tratta di una questione che non dipende da volontà politica. Alla base vi sono motivazioni di natura giuridica che rimandano ad una valutazione affidata al legislatore. Abbiamo incontrato i rappresentanti dei medici della continuità assistenziale – ha concluso -proprio per individuare ogni azione utile a superare il problema.
Non abbiamo interesse a penalizzare i medici né ad alimentare tensioni sociali, ma – ha ribadito – è giusto che chi mette la firma ad un provvedimento e rischia di essere chiamato a rispondere di eventuali danni davanti alla Corte dei Conti abbia il diritto di approfondire l’argomento sul piano giuridico”.
Al termine della riunione è stato dato mandato ad una commissione tecnica di studiare le mosse più opportune da porre in essere sul piano giuridico, per tutelare gli interessi di tutti.