Si chiama “Muro della speranza” il progetto approvato dal Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata che prevede la realizzazione in prossimità del Monastero cinquecentesco di Rivello ad opera del vincitore di un concorso tra le scuole primarie e secondarie di primo grado (6 -13 anni), di un grande murales della dimensione 100 metri per 2, per illustrare nei primi 50 m, la storia della Basilicata dalle origini fino alla proclamazione di Matera 2019, con l’immagine finale del presidente Pittella che stringe la mano all’egiziano Naguib Onsi Sawiris, imprenditore egiziano e magnate delle telecomunicazioni, a suggello della sottoscrizione del programma ‘We are the people’”.
Per il capo gruppo alla regione di Lb-Fdi, Gianni Rosa, si tratta di “un monumento all’invasione”. “Monumento, pagato con i soldi dei lucani, ben 179.450,00 euro provenienti dai protocolli d’intenti sottoscritti da Eni e la Basilicata del 1998-98, soldi del petrolio per intenderci, risorse che – afferma Rosa – dovevano essere utilizzate per il monitoraggio ambientale, così come definito dall’Accordo attuativo”.
“Appare assurdo ed imbarazzante – prosegue il consigliere – costringere, perché il nefasto accordo è previsto dalla determina, gli alunni lucani a partecipare alla autoesaltazione della figura di Pittella. E, saremmo anche di parte, ma è ancora peggio – sostiene il capo gruppo alla regione di Lb-Fdi – che si sia scelto, come momento topico della sua legislatura, uno degli accordi più drammatici della storia della Regione Basilicata, che ha come obiettivo la sostituzione etnica della nostra Regione”.
Per Rosa, che annuncia la presentazione di una mozione per la revoca della determina, è offensiva l’immagine della gigantografia di Pittella e Sawiris, il magnate egiziano che propose il suo progetto di invasione anche in Grecia, paese che, nonostante la crisi, si rifiutò di diventare consapevole complice della sostituzione etnica dei suoi cittadini.
Sulla vicenda è intervenuto l’Ufficio Programmazione della Regione, precisando di aver
“espressamente richiesto chiarimenti e modifiche sui contenuti delle immagini previste, che dovranno essere in linea con il carattere sobrio e del tutto lontane da qualsiasi personalismo”.
“Il progetto di dettaglio, non sottoposto all’approvazione della giunta regionale – si precisa ancora – sta seguendo l’iter previsto dalla normativa”.
Nel sottolineare “il valore didattico e pedagogico” dell’iniziativa ammessa a finanziamento, l’Ufficio Programmazione auspica che la vicenda rimanga fuori da ogni “strumentale polemica”.