Un libro per riflettere sulla libertà delle donne nei diversi e sempre dinamici ambiti delle società, sulla loro autodeterminazione e sulle possibilità di scelta che le donne hanno in contesti sociali, politici, religiosi talvolta più subiti che vissuti. Una riflessione, quella sulla parità di genere, oggi più che mai aperta, alla luce dei tristi fenomeni di misoginia (in senso lato e in tutte le più estreme manifestazioni) che ogni giorno occupano le pagine di cronaca. Temi sempre attuali e sensibili, dunque, come cardine dell’opera di Cecilia D’Elia e Giorgia Serughetti dal titolo “Libere tutte. Dall’aborto al velo, donne nel nuovo millennio” (edito da Minimum Fax), presentato lunedì 12 giugno a Potenza presso la sala del Cortile di Palazzo Loffredo.
L’evento è stato promosso dal Mibact, dalla Commissione Regionale Pari Opportunità, dall’associazione Fiori con le spine e dalla Libera Università delle Donne di Basilicata. Le due autrici, impegnate su più fronti nell’ambito delle tematiche di genere, osservano situazioni quotidianamente dibattute dall’opinione pubblica, dalla violenza di genere alla volontà di portare o meno il velo islamico, dalla misoginia nella politica (si veda, ad esempio, Trump negli Stati Uniti), alla prostituzione e si interrogano sull’autonomia di scelta, a partire dalla legge sull’aborto, a quasi quarant’anni dalla sua attuazione, che tanto fece discutere il Paese sul finire degli anni Settanta.
Nella società contemporanea, in tema di donne e libertà, trova spazio una rinnovata esigenza di femminismo, non più, o non solo, una parte significativa della storia del Novecento, terminata con la conquista di risultati memorabili ma, come ci spiega Giorgia Serughetti “Il femminismo è ancora presente come una necessità, perché c’è bisogno di discutere, di lottare, per non tornare indietro su temi come l’aborto, il velo, la violenza, la maternità. C’è bisogno di pensiero e di azione femminista”. Quali saranno gli sviluppi sul terreno della parità di genere? Quali le prospettive per la donna nel nuovo millennio? Secondo Cecilia D’Elia “Non una marcia trionfale ma tante piccole negoziazioni, conflitti, avanzamenti. Ci aspettiamo che questa legislatura si chiuda approvando la legge sul cognome materno che è già stata approvata alla Camera. È un piccolo passo ma una cosa simbolicamente molto importante”.
L’intervista alle autrici