Tumori: quello al polmone resta il “big killer” ma la ricerca sta facendo passi da gigante
In occasione della XVI edizione della Settimana nazionale per la prevenzione oncologica, abbiamo intervistato il dott. Domenico Bilancia, direttore del reparto di oncologia del “San Carlo”. Nel corso dell’intervista l’esperto ha delineato quali sono le forme tumorali più diffuse ed elencato i principali fattori di rischio. Non potevamo esimerci inoltre dall’analisi dell’efficiente campagna di prevenzione attiva in Basilicata attraverso gli screening e più in generale sui progressi fatti nel campo della ricerca.
Dott. Bilancia quali sono le forme tumorali più diffuse?
Chiaramente bisogna distinguere per sesso. Nelle donne il tumore al mammella è il più diffuso rappresentando oltre il 30% di diagnosi; negli uomini il più frequente in senso assoluto è quello della prostata che però è gravato da una mortalità meno importante rispetto a quello al polmone che purtroppo è ancora uno dei big killer.
Quali i maggiori fattori di rischio?
Una minima quota di tumori ha una base genetica che a volte è di semplice predisposizione. Nel caso del tumore alla mammella, alle ovaie o al pancreas una predisposizione genetica può essere conferita da mutazioni di geni come il BRCA che fa parte dei sistemi di controllo della riparazione del DNA e che dunque può essere mutato e trasmesso agli eredi. I fattori ambientali, però, sono quelli sicuramente più importanti. Il fumo, ad esempio, è assolutamente accertato: è un fattore sul quale si può intervenire con una prevenzione di tipo primario, ovvero smettendo di fumare. Altri fattori, inoltre, sono gli inquinanti alimentari e nutrizionali, che causano circa il 30% dell’insorgenza di patologie neoplastiche.
La Basilicata dal punto di vista degli screening a che punto è?
La Basilicata è una regione modello perché è una delle poche regioni che ha gli screening più importanti a carattere regionale. Parliamo di quello mammografico, quello cervico-vaginale e quello sul colon. Tra l’altro la campagna di informazione effettuata ha portato dei risultati davvero importanti come per esempio nello screening mammografico dove c’è un’adesione del 74%.
Quali novità nel campo della ricerca?
E’ avanzatissima ma ha bisogno di tanto impegno economico. Ad oggi sono stati fatti grandissimi progressi che nascono da una migliore conoscenza dei meccanismi che portano alla trasformazione neoplastica. Esistono oltre 100 varietà di tumori che venivano classificati in passato esclusivamente su un dato isogenetico ma che oggi hanno a disposizione classificazioni sempre più sofisticate che sono di tipo molecolare. Le svolte maggiori della ricerca negli ultimi anni hanno permesso di utilizzare elementi nuovi come il potenziamento della risposta immunitaria. Oggi, per diversi tumori, c’è a disposizione una terapia che è semplicemente un ripristino ed un potenziamento della risposta immunologica dell’organismo grazie alla quale patologie come il melanoma son molto più controllabili anche in fase metastatica, prospettando guarigioni nel 40% dei casi.
Nella seguente intervista troverete le risposte integrali del dott. Domenico Bilancia.