La notizia giunta dagli Stati Uniti sull’avvio da parte dell’ Ente di Protezione Ambientale di una procedura contro FCA preoccupa la Cgil e la Fiom, che temono ricadute sulla produzione e sui livelli occupazionali dello stabilimento di San Nicola di Melfi.
Lo sostengono in una nota congiunta Angelo Summa, segretario regionale della Cgil, e Roberto D’Andrea, segretario regionale della Fiom-Cgil.
“Si mettano subito in atto tutte le iniziative utili -sostengono – per offrire garanzie ai lavoratori e trasparenza per prevenire impatti sul mercato, visto in particolare il rilancio in corso di alcuni brand e il lancio nuovi modelli.
Si mettano a sistema le possibili risorse nazionali e locali (sia quelle di derivazione comunitaria che regionali) su 2-3 scelte strategiche di politica industriale (nuovi materiali, motori a basso impatto ambientale, ricerca e sviluppo su nuove tecnologie) e per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese locali”.
Summa e D’Andrea chiedono che venga istituita, come già più volte sollecitato, una commissione permanente sull’auto che coinvolga FCA e le aziende dell’automotive, i lavoratori, le università, per una nuova politica industriale che finanzi un piano ecologico del settore utile a implementare l’occupazione”.
Facendo riferimento alla procedura avviata nei confronti di Fca da parte dell’ente ambientale americano, Summa e D’Andrea temono che sia in corso una vera e propria in “guerra del diesel” cominciata con il “dieselgate” della VW e continua in Francia con la magistratura.
Alla luce di quanto sta accadendo, concludono Summa e D’Andrea – riteniamo fondamentale l’apertura di un confronto: il Comitato aziendale europeo che si terrà a Torino nei giorni dal 25 al 27 gennaio, sarà la prima occasione per un incontro informativo tra la direzione aziendale e tutti i sindacati cui seguirà la convocazione delle assemblee con i lavoratori”.