Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, in una nota, denunciano “la mancata revoca dei licenziamenti da parte della ex Clinica Luccioni nonostante gli impegni assunti dall’amministratore unico, nei giorni precedenti il Natale, dopo il presidio di protesta dei lavoratori dell’Istituto.
Assistiamo ancora una volta – spiegano i sindacati – alla ennesima presa in giro da parte del dott. Di Marzo che continua ad utilizzare i lavoratori come una “carta da gioco” per fare pressing verso la Regione rispetto alla risoluzione di una vertenza che, dopo la sospensione della convenzione alla Clinica, si è ulteriormente complicata.
L’Amministratore Unico dell’Istituto Clinico Lucano dovrebbe sapere che senza i lavoratori la clinica è destinata a “morte certa” senza neanche dover aspettare il giudizio di merito del Giudice che ha fissato l’udienza il prossimo 8 marzo, in quanto in venir meno del personale in servizio porterà di fatto alla revoca dell’accreditamento”.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl considerano “inaccettabile lo stillicidio e l’agonia a cui quotidianamente sono sottoposti i lavoratori che, oltre ad essere beffati, ancora non sanno se il prossimo capodanno avranno o meno un posto di lavoro. Come Organizzazioni Sindacali chiediamo ancora una volta che vengano subito revocati i licenziamenti e chiediamo alla Regione Basilicata di assumere una posizione chiara e netta rispetto a questa vicenda che sta diventando tristemente paradossale: non si può concedere nulla a chi non ha la serietà di mantenere gli impegni assunti e non dimostra con i fatti la volontà a non licenziare i lavoratori, pensando magari di solo ad escogitare escamotage a breve termine per continuare a “ricattare” le istituzioni usando i lavoratori”.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl preannunciano che “in mancanza di una risposta ad horas, considerato che siamo già al 29 dicembre, rispetto alla revoca dei licenziamenti in atto o su quello che dovrà essere un il futuro del personale della Clinica, metteranno in campo forti azioni di mobilitazione a tutela del posto di lavoro e del mantenimento dei livelli occupazionali”.
