“Gli attacchi delle multinazionali del petrolio contro il territorio lucano sono in piena attività, non solo in Val d’Agri e nell’area Camastra-Alto Sauro, ma in tutta la regione”.
Lo sostiene l’europarlamentare del M5S, Piernicola Pedicini, che, tentare di bloccare l’autorizzazione per un nuovo permesso di ricerca di idrocarburi nell’area del Marmo Platano Melandro, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea. I territori interessati ricadono nei comuni di Muro Lucano, Castelgrande, Pescopagano, Balvano, Baragiano, Bella, Picerno, San Fele.
L’istanza, per un progetto di ricerca e prospezione petrolifera denominato ‘Muro Lucano’, è stata presentata, alcuni anni fa, dalla Italmin Exploration Srl. Se l’istanza venisse autorizzata metterebbe a rischio una falda acquifera di consistente portata che alimenta importanti sorgenti di acqua potabile”.
“Tale falda – ha spiegato l’eurodeputato del M5S – è fonte indispensabile di approvvigionamento per migliaia di cittadini e aziende agricole e zootecniche presenti in un’area molto vasta compresa tra le province di Potenza e Salerno, in particolare tra l’area del Marmo Platano Melandro e quella del Tanagro Alto Sele. Le prospezioni e quindi la campagna geofisica che vorrebbe avviare la Italmin Exploration Srl avrebbe un’estensione di circa 120 chilometri quadrati.
“Attualmente – precisa Pedicini nell’interrogazione – la Italmin Exploration Srl, aggirando il parere della Regione Basilicata a seguito della legge “Sblocca Italia” approvata dal governo Renzi a novembre 2014, ha presentato un’istanza di Via (Valutazione di impatto ambientale) direttamente al ministero dello Sviluppo economico”.
A seguito di ciò, Pedicini ha chiesto alla Commissione europea di intervenire per spiegare ‘che garanzie esistono per la tutela della preziosa risorsa idrica presente nel sottosuolo dell’area di ricerca petrolifera in questione”.