Clima sempre più rovente nel centro di accoglienza di Chiaromonte, gestito dalla cooperativa sociale Senis-Hospes di Senise.
Si è rischiata la tragedia a causa di una rissa scoppiata tra quattro ospiti, durante una protesta che ha coinvolto tutti gli ospiti che chiedono da tempo di essere trasferiti a Potenza.
I quattro, due ganesi, un nigeriano ed un gambiano, sono stati arrestati dai carabinieri giunti con più pattuglie. Sono accusati di rissa, danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
A creare tensioni nel centro è stato l’arrivo nel centro di accoglienza di alcuni extracomunitari provenienti da Tito dopo la chiusura della locale struttura di accoglienza.
Il sindaco di Chiaromonte, Valentina Viola, ha denunciato alla Prefettura di Potenza la situazione venutasi a creare e chiedendo chiarimenti in merito alla decisione di trasferire altri ospiti nel locale centro di accoglienza. Sollecitata anche una verifica sull’operato della Prefettura, al presidente della commissione parlamentare d’inchiesta Federico Gelli.
Piena solidarietà ai cittadini di Chiaromonte e al Sindaco è stata espressa intanto dal capogruppo regionale di Laboratorio Basilicata – Fratelli d’Italia, Gianni Rosa, e dalla responsabile regionale del Dipartimento Integrazione e Immigrazione di Fdi – An Basilicata, Francesca Messina.
“I ‘nuovi’ ospiti di Chiaromonte – dicono Rosa e Messina – che sono quelli provenienti da Tito e che sono immigrati clandestini provenienti dalla Nigeria e non profughi, hanno protestato, distruggendo stanze, fomentando risse e aggredendo le forze dell’ordine, perché ‘non gli piace Chiaromonte’.
“Chiediamo alle Istituzioni competenti – affermano Rosa e Messina – di perseguire immediatamente gli immigrati che hanno commesso reati. Chiediamo che le Istituzioni facciano rispettare la legge. E che la Prefettura non sia solo la longa manus del Governo filo immigrati, ma faccia il proprio dovere e tuteli l’ordine pubblico e la sicurezza dei Lucani. Nessuno sconto per chi si approfitta dei Lucani”.
Le foto sono de “La Siritide”