E’ stato dedicato al dibattito sulla mancata parifica del Rendiconto generale della Regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2015 la riunione di oggi del consiglio regionale.
A sollecitarlo i consiglieri di opposizione Michele Napoli e Paolo Castelluccio (Pdl-Fi), Gianni Leggieri, Giovanni Perrino (M5s) e Giannino Romaniello (Gruppo Misto).
“Un incontro che anche la maggioranza avrebbe chiesto ma a conclusione del meticoloso e complesso lavoro degli uffici sui rilievi della Corte dei Conti”. Lo ha detto il presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, intervenendo in assemblea.
“C’è infatti la necessità – ha aggiunto – di prestare una grande attenzione ai particolari, nell’approfondire voci, argomenti, cifre che risalgono anche a molti anni fa. Riteniamo che per la metà del prossimo mese il tutto confluirà in una proposta che terrà conto e risolverà tutti i rilievi mossi dalla Corte dei Conti: questo – ha sottolineato – permetterà al consiglio, al governo regionale ed al presidente di avere tutti i dettagli utili a sostenere un dibattito, e consentirà alla Corte dei Conti un ulteriore approfondimento sin dall’inizio di gennaio, senza dover attendere la nuova parifica”.
Pittella ha poi sottoposto all’aula un preciso calendario dei lavori. Il primo necessario atto di approfondimento concerne il disegno di legge di variazione al Bilancio di previsione 2016-2018, proposto nei giorni scorsi dalla giunta, che deve essere approvato entro domani, 30 novembre. Il disegno di legge si è reso necessario in particolare per fare fronte alle minore entrate derivanti delle royalties del petrolio per circa 34 milioni di euro e a maggiori spese per personale e per manutenzione da sostenere nei primi giorni di dicembre. Successivamente, in un lasso di tempo compreso tra il 10 e il 15 dicembre prossimi, si dovrà approvare il Rendiconto del 2015 e l’Assestamento del 2016 sulla base dei disegno di legge che la giunta si appresta a varare nei prossimi giorni alla luce degli approfondimenti che il caso impone. L’ultimo step dal punto di vista finanziario è rappresentato dalla manovra 2017-2019 che, anche raccogliendo l’invito rivolto dalla Corte dei Conti, si dovrà approvare non oltre il 15 di gennaio del prossimo anno.
Il Dibattito
Michele Napoli (Pdl-Fi) ha spiegato le ragioni che hanno portato a chiedere la seduta straordinaria del Consiglio regionale, “motivazioni necessarie, affinché si delineasse l’esatta dimensione della questione, così da entrare nel merito di ogni singola problematica. L’intera vicenda non può passare in sordina e deve essere trattata dal punto di vista politico, lasciando fuori le sterili polemiche, così da ridare fiducia e speranza alla comunità lucana”.
Giannino Romaniello (Gruppo Misto)ha fatto riferimento al lungo periodo di confronto che vi è stato tra la Regione e la Corte dei Conti, sottolineando quella che poteva essere una legittima aspettativa: una parifica quantomeno parziale. “Troviamo strano che di fronte ad un atto così forte il presidente Pittella non abbia ritenuto necessario venire in Consiglio ad argomentare la decisione della Corte. Ci aspettiamo una discussione costruttiva affinché le comunità non siano penalizzate da scelte politiche sbagliate”.
Gianni Leggieri (M5S), nel richiamare il giudizio della Corte sulle “gravi anomalie che hanno inficiato la veridicità e attendibilità del bilancio”, ha parlato di “una grave irresponsabilità della Giunta regionale. Siamo in presenza di un fallimento politico, frutto dell’incapacità del Governo di tagliare i ponti con il passato, e avviare una vera e propria stagione di riforme e di cambiamenti”.
Piero Lacorazza (Pd) ha ricordato la sua proposta di modifica del regolamento, non approvata a suo tempo in Consiglio regionale, “per fissare regole più rigide con la modifica degli articoli 77 e 80 ed evitare emendamenti fino all’ultimo minuto, ed anche un certo consociativismo che pure c’è”, aggiungendo che oggi “serve uno forzo di umiltà, a metà legislatura abbiamo subito una battuta d’arresto, bisogna decidere se si vuol continuare a mantenere questa rotta oppure promuoviamo una riflessione vera che offra cittadinanza politica alle idee plurali che abitano nella società lucana. Tocca a chi governa farsene carico”.
Gianni Rosa (Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale)“Non si devono spendere fiumi di parole su questa vicenda indecorosa. I giudici dicono che dicono che il bilancio della Regione è falso e, chiede correzioni che avranno effetto sul bilancio prossimo, con tagli alle spese e ai servizi ai cittadini”. “Sarebbe stato normale avere le dimissioni o il licenziamento dei diretti responsabili, cioè dell’apparato burocratico”, ha aggiunto dicendosi meravigliato perché i revisori dei conti non hanno proferito parola. Mi auguro – ha concluso rivolto al presidente Pittella – che lei cominci a tagliare le sue innumerevoli spese clientelari e che i tagli non incidano sulle sorti dei lucani, come sembrerebbe dai provvedimenti in discussione nelle Commissioni”.
Aurelio Pace (Gruppo Misto) ha sottolineato che “con la parifica, introdotta dal 2012, la Corte di Conti su una spesa di 3 miliardi di euro, discute in termini legittimi e rigorosi 25 milioni di euro, pari allo 0,75 per cento”. Ha inoltre posto l’attenzione sulla posizione che la Regione Basilicata ha assunto nei confronti dei Comuni. “Non si poteva parlare di coesione territoriale senza gli interventi che la Regione ha messo in campo a favore delle comunità locali”. Sottolineando che “è stato fatto tutto il possibile per correggere gli errori del passato” ha esortato tutti a “consegnare un’immagine della Basilicata veritiera, che stia nel mezzo tra la mancata parifica e i dati Svimez sullo sviluppo del turismo in terra lucana”.
Roberto Cifarelli (Pd)“Di fronte alla mancata parifica il presidente Pittella ha reagito con serietà e senso di responsabilità in un momento cruciale per la Basilicata. Il bilancio non è altro che la stratificazione di fatti che si sono succeduti negli anni. Pittella non ha mai nascosto al testa sotto la sabbia e dobbiamo farlo tutti, compresi quelli che hanno governato prima di noi. Serve un’operazione verità sul bilancio, che forse andava fatta prima, ma ora non abbiamo più la possibilità di nasconderci. Quando abbiamo salvato le Province ed il Comune di Potenza ci siamo fatti carico dei problemi per senso di responsabilità. Ora è arrivato il momento di dire stop e stringere la cinghia, di rivedere qualcosa nell’organizzazione regionale. Dobbiamo lavorare perché la spinta riformatrice non si fermi ma vada avanti per lasciare una Basilicata con i conti in ordine e più forte.