Nel corso di una cerimonia che si è svolta nella sala “Sebastiano Ricci” al Quirinale, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha insignito la cittá di Matera della medaglia d’oro al valore civile per i fatti del 21 settembre 1943, quando la cittá, prima in Italia, si ribellò al nazifascismo (nella foto di copertina il monumento che ricorda l’eccidio).
Nel corso del suo intervento il sindaco Raffello de Ruggieri, che ha ufficialmente invitato il Capo dello Stato a fare visita alla cittá e ha aggiunto: “Le porto il saluto e la stima degli uomini e delle donne di Matera, di una cittá senza tempo illuminata da un sole ferocemente antico dove è passato il mondo.
Nella perennitá della vicenda umana della nostra cittá, nel 1943 è passata anche la guerra, con un episodio di libertà e di rivolta civica contro la presenza del dominio arrogante dei nazisti che dopo l’8 settembre avevano occupato militarmente la città distruggendo i presidi strategici e compiendo ruberie e aggressioni.
Nel pomeriggio del 21 settembre – ha aggiunto De Ruggieri – questi comportamenti non furono più tollerati e l’impeto popolare costrinse la retroguardia dell’esercito nazista, formato da un battaglione di paracadutisti guastatori a lasciare la cittá.
Ma il teatro di quelle ore materane si tinse del sangue di 24 cittadini uccisi in battaglia o trucidati dalla ferocia degli occupatori.
Matera – ha ricordato De Ruggieri – fu la prima cittá italiana a guadagnare la libertá contro i nazisti anche con il sacrificio dei suoi abitanti. Oggi quel sacrificio viene riconosciuto e gratificato con la medaglia d’oro al merito civile quale ufficiale legittimazione della Repubblica Italiana. Esprimo quindi e Lei e, tramite la Sua persona, al Governo e all’intera Nazione, il riconoscente apprezzamento della mia comunitá per tale prestigioso conferimento.
Tale riconoscimento arricchisce il lungo e caparbio cammino che Matera ha intrapreso dopo quel tragico giorno. Tra memoria e nuova costruzione di storia, la cittá ha dismesso l’abito di un pesante disagio sociale recuperando la confidenza con la propria identitá territoriale e convertendo la vergogna in orgoglio di appartenenza e raggiungendo la responsabilità dell’autostima.
Questa vissuta, corale, partecipazione di popolo ha consentito di salvare e rivitalizzare gli storici rioni dei Sassi, sottraendoli all’abbandono facendo riconoscere il luogo ritenuto infamia, dall’Unesco come Patrimonio mondiale dell’Umanitá.
De Ruggieri, facendo riferimento alla designazione di Matera Capitale della Cultura 2019, ha posto il problema dell’isolamento ferroviario, chiedendo al Presidente Mattarella di adoperarsi per risolverlo.
Nel suo intervento, che ha preceduto l’apposizione della medaglia d’oro, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha sottolineato il valore di questo riconoscimento:” Il 21 settembre – ha detto – è stata una pagina che é giusto ricordare, proiettandola verso il futuro, futuro per cui dovrá essere sorretta.
Il riconoscimento di Capitale europea della Cultura nel 2019, la proietterá in ambito internazionale e il nostro Paese con lei.
Al sindaco e alla città va l’apprezzamento per quella pagina di storia e per come la città ha proseguito il suo cammino”.
Alla cerimonia è intervenuta una folta delegazione composta da parlamentari, rappresentanti delle istituzioni a vari livelli.
Ne ha fatto parte anche il presidente del Consiglio Regionale, Francesco Mollica, secondo il quale “i fatti del 21 settembre 1943 hanno segnato l’identità del popolo materano e lucano e non possono essere dimenticati. Il conferimento alla città di Matera della medaglia d’oro al valor civile testimonia – ha de tto Mollica – la sensibilità del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle istituzioni dello Stato e rafforza l’impegno ad alimentare la memoria ed a promuovere fra i giovani la conoscenza dei fatti storici che segnarono in quel periodo la Basilicata. Il Consiglio regionale della Basilicata – ha concluso Mollica – continuerà a promuovere iniziative rivolte innanzitutto ai giovani, per promuovere i valori della pace, della convivenza e del confronto fra culture diverse, che sono l’antidoto più forte contro la violenza e le guerre”.