Per quasi il 30% degli episodi commessi non si conosce l’autore. Ben 23 mila casi consumati, quasi 6 mila le vittime minorenni, poco più di 22 mila le persone denunciate e arrestate dalle forze di polizia. Sono circa 15 milioni gli italiani che chiedono maggiore protezione per le vittime e più sostegno ai centri anti violenza.
Nel quinquennio 2010-2014 sono state commesse ben 23 mila violenze sessuali ma soltanto per 17 mila reati sono stati scoperti gli autori. In altri termini, per oltre 6 mila episodi, il violentatore è riuscito a dileguarsi dopo aver compiuto il reato, a sfuggire alle forze dell’ordine e, conseguentemente a “farla franca”. Le vittime della violenzasono principalmente le donne di nazionalità italiana nel 70% dei casi. Sono quasi 6 mila, inoltre, i minori vittime di violenze sessuali nel nostro paese. Prevale la linea dura: il 24,1% degli italiani pretende misure più severe per chi commette il reato spingendosi, nel 12% dei casi, a richiedere addirittura la castrazione chimica per gli stupratori. Rilevante, inoltre il 9,8% dei cittadini che punta a maggiori e più concrete iniziative per sostenerei centri antiviolenza.
È quanto emerge da una nota scientifica dell’Istituto Demoskopika che ha analizzato l’andamento delle violenze sessuali negli ultimi anni in occasione della manifestazione nazionale “La Calabria contro la violenza sulle donne” promossa dalla Regione Calabria nella città di Reggio Calabria.
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Sono oltre 6 mila i casi in cui gli stupratori risultano essere sconosciuti. Su un totale di 22.864 episodi di violenza sessuale, le forze dell’ordine sono riuscite a scovare i presunti autori per 16.797 casi, mentre per i rimanenti 6.067 episodi commessi, nel quinquennio 2010-2014, i violentatori risultano ignoti. Nel dettaglio, nel 2010 le violenze sessuali commesse risultano complessivamente ben 4.813 mentre quelle di cui sono stati scoperti gli autori sono 3.463, con una differenza di 1.350 reati in meno senza autore. Nel 2011, l’attività di contrasto ha consentito di scoprire altri 4.617 reati, di cui 3.443 con autore consegnato alla giustizia. E ancora, nel 2012, le violenze sessuali “scovate” sono 4.689 con 3.375 commesse da persone individuate. Infine nell’ultimo biennio di riferimento, ossia quello 2013-2014, gli episodi di violenza sessuale sono stati rispettivamente 4.488 e 4.257 casi dei quali, con autore rintracciato, denunciato o arrestato, 3.387 e 3.129 delitti.
Sette vittime su dieci sono italiane. Sono 22.864 gli episodi di violenza sessuale consumati complessivamente in Italia nel quinquennio che va dal 2014 al 2010, con vittime principalmente le donne di nazionalità italiana nel 68% dei casi, seguite dalle romene con il 9,3%, dalle marocchine con il 2,7% e dalle albanesi con lo 0,5%. Il fenomeno ha subìto una flessione dell’11,5% dal 2010 al 2014 registrando fortunatamente un decremento di poco meno di 560 episodi di violenza. Analizzando nel dettaglio l’andamento si evidenzia un progressivo calo delle violenze nel periodo considerato, eccezion fatta per il 2012 che, al contrario, ha fatto registrare oltre 70 episodi in più con un incremento dell’1,6%. La contrazione più significativa si è generata nell’ultimo biennio osservato: 231 casi in meno, pari ad una contrazione del 5,1% dal 2013 al 2014. A seguire nell’osservazione del trend il decremento del 4,3% dal 2012 al 2013 con 201 episodi in meno ed infine la flessione del 4,1% dal 2011 al 2010 con poco 196 casi in meno.
Sono oltre 22 mila i presunti “orchi” che hanno violentato quasi 6 mila minorenni. Ogni 4 casi di violenza sessuale in Italia, almeno uno coinvolge sicuramente un minorenne. Sono 5.722, infatti,gli under 18 complessivamente vittime di violenze sessuali nel nostro paese secondo quanto rilevato dai ricercatori dell’Istituto Demoskopika: 1.031 episodi nel 2014 con un calo del 3% rispetto all’anno precedente, 1.063 casi nel 2013 (-9,9 rispetto all’anno precedente), 1.180 casi nel 2012 (-9.8% rispetto all’anno precedente). Nel 2011 si consumavano ben 1.310 violenze sessuali con vittime minorenni, facendo registrare un incremento del 15,1% rispetto ai dodici mesi precedenti. Infine sono stati 1.138 i casi rilevati dalla forze di polizia nel 2010.
Statistiche, numeri, ma soprattutto tragedie personali e drammi familiari generati da un esercito di orchi: ben 22.108 secondo i dati rilevabili dal Ministero dell’Interno, oltre 4 mila presunti autori di violenze sessuali scovati, in media ogni anno, dall’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e altre forze dell’ordine nella loro intensa attività di contrasto sull’intero territorio italiano.
Denunce ed arresti hanno interessato prioritariamente gli italiani nel 61% dei casi, seguiti da romeni (8,6%), marocchini (6%), albanesi (1,9%) e tunisini (1,3%).
I casi di violenza si suddividono in perecentuale su quasi la totalità del territorio nazionale con Trentino, Emilia Romagna e Liguria in testa a questa triste classifica. In Trentino Alto Adige si sono consumati circa 88 episodi di violenza sessuale ogni 100 mila donne residenti. A seguire l’Emilia Romagna con 79 casi, la Toscana con 78 casi, la Liguria con 75 casi e il Piemonte con 72 casi. Sono queste le regioni italiane dove, standardizzando il dato per avere una “visione più ragionata” del fenomeno, si sono verificati con più rilevanza episodi di violenza sessuale. La mappa del fenomeno in Italia vede, con un numero di casi pari a 64 episodi consumati ogni 100 mila donne residenti, anche Lombardia (con 68 casi di violenza sessuale), Valle d’Aosta (67 casi), Abruzzo (66 casi). In linea con la media italiana, Umbria e Lazio. Al di sotto dell’andamento nazionale si collocano le rimanenti regioni: Friuli Venezia Giulia e Sardegna (60 casi), Veneto (59 casi), Basilicata (58 casi), Calabria (57 casi), Sicilia (56 casi), Puglia (53 casi) e Marche (52 casi). Le realtà regionali meno “violentate”, si fa per dire, risultano Molise e Campania rispettivamente con 48 e con 47 episodi di violenza sessuale registrati nel quinquennio osservato.
Se l’analisi si sposta sui valori assoluti, il quadro cambio in maniera significativa: il drammatico primato della regione con il più alto numero di episodi di violenza sessuale risulta la Lombardia con ben 2.935 casi pari al 17,5% dell’intero dato italiano. Seguono Lazio con 1.640 episodi (9,8%), Emilia Romagna con 1.530 episodi (9,1%), Piemonte con 1.399 casi (8,3%), Toscana con 1.301 casi (7,7%), Veneto con 1.257 casi (7,5%), Sicilia con 1.220 episodi (7,3%) e Campania con 1.162 episodi (6,9%). In queste otto regioni si sono consumati oltre 12 mila reati di violenza sessuale pari al 74% del dato complessivo nazionale.
La drammatica sequenza delle realtà regionali per numero di reati di violenza sessuale contro le donne continua con Puglia che ha fatto registrare 940 casi pari al 5,6% del dato italiano, Liguria con 539 episodi (3,2%), Calabria con 480 episodi (2,9%), Sardegna con 437 casi (2,6%), Trentino Alto Adige con 390 casi (2,3%), Abruzzo con 386 casi (2,3%), Marche con 353 casi (2,1%), Friuli Venezia Giulia con 326 casi (1,9%), e Umbria con 254 episodi (1,5%). A chiudere la classifica delle violenze sessuali nelle regioni italiane, Basilicata con 145 episodi rilevati dalle forze di polizia pari allo 0,9% del quadro italiano, Molise con 66 casi (0,4%) e Valle d’Aosta con 37 casi (0,2%)