Ammonta a circa 140 milioni di euro la riprogrammazione delle somme attestate sulla cosiddetta card benzina per gli anni 2013/2014 cui potrebbero aggiungersi altri 60 milioni circa per il biennio 2015/2016. La quota di investimento verrà ripartita nelle tre annualità 2017, 2018, 2019 secondo un programma di azioni che oggi è stato condiviso con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e con le parti datoriali di Confindustria e Pensiamo Basilicata nel corso di un incontro convocato e presieduto dal governatore lucano, Marcello Pittella, alla presenza degli assessori Flavia Franconi e Luca Braia, dei dirigenti generali di tutti i dipartimenti e del capogruppo regionale del Pd Roberto Cifarelli.
“Con questa proposta di ripartizione delle risorse – ha detto Pittella – abbiamo messo in campo uno sforzo creativo finalizzato a superare gli ostacoli normativi e per dare risposte sia al grande bisogno di coesione sociale, sia alla necessità di rafforzare le politiche di sviluppo in Basilicata”.
Pittella, infatti, ha ricordato che le risorse derivanti dalla riprogrammazione della card benzina, secondo le indicazioni del Mise e del Mef, dovevano essere finalizzate in via prioritaria allo sviluppo economico del territorio. “Nella nostra proposta invece – ha aggiunto il governatore – abbiamo cercato di tenere in equilibrio le azioni per le imprese e quelle per la fasce sociali più deboli”.
Infatti, nel documento sono previsti 90 milioni di euro per il reddito minimo di inserimento, 30 per ciascuna annualità, e vengono supportate specifiche azioni a favore dei lavoratori inattivi prossimi alla pensione, dei soggetti disabili, ma anche a sostegno dell’autonomia abitativa delle giovani coppie. Fra le misure previste anche borse di studio in funzione di Industria 4.0, contributi per il sostegno dell’autonomia abitativa a “Bucaletto”, a Potenza, per i comuni sotto i 3 mila abitanti e per quelli “in difficoltà” di bilancio. Circa 130 milioni di euro sono destinate alle misure di coesione complessivamente nelle tre annualità, mentre circa 70 milioni di euro sono destinate alle misure per lo sviluppo. Fra queste ultime sono previsti investimenti per il risparmio energetico su unità abitative, per l’occupazione, per il sostegno all’innovazione e alla competitività delle imprese, per Sviluppo Basilicata, per lo scorrimento dell’avviso pubblico Pia, per i Confidi, per le leggi sull’artigianato, la cooperazione e il commercio, per la mobilità sostenibile.
“Rispetto ai 142 milioni di euro rivenienti dalle royalties delle annualità 2013 e 2014 – ha aggiunto Pittella – abbiamo recuperato anche le annualità 2015 e 2016 stimando a ribasso royalties per complessivi circa 57 milioni di euro. Con la nostra proposta proviamo a individuare con chiarezza le azioni da mettere in campo per i prossimi tre anni attraverso un percorso di assoluta condivisione con le organizzazioni sindacali e le parti datoriali. Il documento, infatti, è la sintesi di un lavoro preparatorio e di una interlocuzione che ha rilanciato il protagonismo di tutte le forze in campo”.
Le parti datoriali e le organizzazioni sindacali nell’esprimere apprezzamento per il metodo del percorso avviato, hanno anche condiviso i contenuti del documento. In particolare, le parti datoriali hanno espresso la necessità di rimodulare il riparto prestando maggiore attenzione ai Confidi e al piano “Industrie 4.0”. Mentre le organizzazioni sindacali hanno espresso la necessità di organizzare strutture di missione in grado di seguire con attenzione tutto il percorso degli investimenti.
Il presidente Pittella ha accolto le proposte e ha reso noto che presto verranno condivise anche le schede applicative in modo da far partire rapidamente le richieste al Mise e avviare velocemente tutte le azioni previste.
Nella seconda parte della riunione si è aperta la discussione anche sul programma strategico “Basilicata 2020” che contiene le linee guida da mettere in campo fino alla fine della legislatura. Nei prossimi giorni tutte le parti saranno nuovamente convocate per individuare tutti insieme poche, importanti e concretizzabili azioni da realizzare fino al 2018.