Per aver abusato di una dipendente, costretta – secondo l’accusa – a subire le sue avances, il direttore della Sita e del Cotrab, Giulio Ferrara, è stato condannato dal Tribunale di Potenza (presidente Aldo Gubitoso; giudici a latere Rosaria De Lucia e Marina Rizzo) a due anni e sei mesi di reclusione.
I fatti risalgono ad ottobre 2009 ed avvennero, come denunciato dalla vittima, nell’ufficio della direzione della Sita, a rione Betlemme. Ferrara avrebbe preso con la forza la donna, palpeggiandola in più parti del corpo. L’inchiesta condotta dal pm Maria Gloria Piccininni fu avviata nel 2013.
Il Pubblico Ministero, Gerardo Salvia, aveva chiesto per l’imputato 9 anni e sei mesi di reclusione per il reato di violenza e per gli altri dei quali Ferrara era chiamato a rispondere: peculato ed illeciti nella gestione della cassa dell’ente. Per questi ultimi, è stato assolto.
Per l’avvocato della vittima delle violenze, Dolores Pignataro, la sentenza fa giustizia.
I difensori di Ferrara, gli avvocati Angela Pignatari e Pierfranco Berlolino hanno preannunciato ricorso.