Dall’esame del documento è emersa la forte contrarietà dei sindacati per “le inaccettabili condizioni poste che non garantirebbero per intero i livelli occupazionali e minerebbero fortemente le retribuzioni degli attuali dipendenti dell’istituto di vigilanza”.
“Da un’attenta lettura della nota informativa – spiegano i segretari generali Pasquale Paolino, Aurora Blanca e Rocco Della Luna – si evince che 77 addetti sui 274 dipendenti complessivi non sarebbero ‘immediatamente impiegabili’. In pratica circa il 25 per cento dell’intera forza lavoro non avrebbe certezza di trovare collocazione nelle attività aziendali. Inoltre, l’azienda acquirente, nell’ambito del suo programma di acquisizione e riorganizzazione, non potrebbe garantire gli attuali livelli di inquadramento per la quasi totalità dell’organico e non garantirebbe per intero gli scatti di anzianità maturati, con una perdita stimata di circa 250 euro mensili per ogni lavoratore. Si tratta, evidentemente, di condizioni inaccettabili che minano la serenità del confronto in quanto intervengono su istituti sanciti dal contratto nazionale e per questo irrinunciabili”.
Paolino, Blanca e Della Luna confidano comunque nell’intervento delle istituzioni e in particolare del Mise “per creare un clima di fiducia e arrivare ad una nuova proposta che conservi tutti i posti di lavoro con le giuste retribuzioni e assicuri il consolidamento e il rilancio dell’azienda”.