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Ufficio Stampa Basilicata > Blog > Economia > Cassa integrazione alla Sata di Melfi: sindacati preoccupati
Economia

Cassa integrazione alla Sata di Melfi: sindacati preoccupati

USB - Ufficio Stampa Basilicata 31 Agosto 2016
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La notizia era attesa ma fino all’ultimo si sperava che non arrivasse. Invece, stamane La Fca di Melfi ha inoltrato alle rappresentanze sindacali aziendali e ai sindacati di categoria una richiesta di cassa integrazione guadagni ordinaria per due settimane, dal 26 settembre al 7 ottobre. Interesserà circa 1.100 lavoratori impegnati sulla linea di produzione della Punto, modello che ha registrato sul mercato una contrazione.
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Per la Uilm-Uil di Basilicata è giutno il momento che la casa automobilistica torinese faccia delle scelte coraggiose per lo stabilimento di Melfi. Questo significa – si precisa in una nota –  far diventare la FCA di Melfi uno Stabilimento a marchio Jeep, cosa che comporterebbe immediati e positivi risvolti per l’intero tessuto socio-economico della Basilicata.
E’ ora che tutte le Istituzioni, in primis la Regione Basilicata, – sollecita la Uilm-Uil – siano protagoniste, attraverso azioni concrete ed investimenti mirati, affinché si possa garantire la centralità dello Stabilimento di Melfi in un mercato sempre più globale e sempre più intrigato.
“La nostra preoccupazione aumenta  – prosegue la nota dei metalmeccanici Uil – nell’ambito dell’indotto laddove sono presenti lavoratori interinali ed il tessuto economico e produttivo delle aziende risulta essere più fragile e frastagliato. Non possiamo assistere silenti ed impavidi ai mutamenti produttivi ed alle preoccupanti prospettive future e, se non ci stavamo prima, a maggior ragione, non ci stiamo oggi.
sata di melfi 6
Attualmente i lavoratori occupati nello stabilimento di Melfi sono complessivamente circa 7.700 impegnati nella produzione dei modelli Jeep Renegade, Fiat 500X e Punto. Al 30 giugno erano state prodotte nel sito lucano circa 195.000 auto, di queste l’82 per cento Renegade e 500X e circa il 18 per cento di Punto.
Per il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, “è chiaro che siamo difronte ad un primo segnale che ci porterà, non nell’immediato, alla fase finale dell’attuale modello della Punto. È pertanto indispensabile aprire anzitempo un confronto con Fca volto a trovare, in prospettiva, le soluzioni occupazionali e produttive per i circa 1.100 addetti attualmente occupati sulla linea Punto, considerando anche la possibilità di un nuovo modello da affiancare a quelli recenti di successo come Renegade e 500X. Nel frattempo saremo impegnati come sindacato ad individuare le soluzioni nell’ambito della gestione degli ammortizzatori sociali in grado di dare le massime garanzia e tutele di reddito e professionali ai lavoratori coinvolti”.
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Per la Fismic è una notizia sicuramente che preoccupa, anche se legata a motivi congiunturali. “Crediamo – sostengono i responsabili del sindacato –  che sia comunque indispensabile un confronto con l’Azienda che consenta ai lavoratori di avere sicurezza sul loro futuro”.
La Fismic tuttavia ricorda che lo stabilimento di Melfi ha ricevuto premi internazionali prestigiosi ed ha prodotto recentemente una crescita occupazionale importante legata al successo della Renegade e della 500X e, a maggior ragione ai lavoratori che hanno contribuito a questo successo, va assicurata una prospettiva occupazionale certa”.
Fca Melfi sata
Reazioni alla notizia della cassa integrazione anche da parte del segretario regionale dell’Ugl Basilicata Metalmeccanici, Costanzo Florence e del segretario provinciale della Federazione di Potenza, Giuseppe Palumbo.
“Il nuovo ciclo di Cigo conferma le nostre perplessità sulle voci infondate che erano già circolate nei giorni scorsi sulla possibile riduzione produzione dell’autovettura Punto”. E’ quanto sostengono il segretario regionale dell’Ugl Basilicata Metalmeccanici, Costanzo Florence e il segretario provinciale della Federazione di Potenza, Giuseppe Palumbo.. “Certamente sta pesando l’andamento al ribasso degli ordini registrato in questo periodo e che l’Ugl aveva già annunciato nel vedere gli ordinativi delle concessionarie precipitosamente in discesa del ben oltre il 20% della ‘Grande Punto’, auto che produce lo stabilimento Lucano. Sempre più forte – proseguono i segretari, Costanzo e Palumbo – è ora la richiesta dell’Ugl di Basilicata nell’invitare il Lingotto a stabilire per il sito di Melfi un nuovo modello di vettura da affiancare alla Jeep in attesa dell’uscita definitiva dal mercato della Punto, invitando contemporaneamente il sindacato nel far fronte comune”.

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