Si è riunito questa mattina in Regione il tavolo della Trasparenza, presieduto dal governatore Marcello Pittella, presenti l’assessore all’Ambiente e Territorio, Francesco Pietrantuono, i sindaci di Viggiano, Grumento, Marsico Nuovo, Marsicovetere e Calvello, oltre che le delegazioni di Eni, Cgil-Cisl-Uil, Confindustria e il cartello Pensiamo Basilicata.
Al centro dei lavori la delicata questione di come il sistema istituzionale Regione insieme al governo nazionale possa rafforzare i presidi di tutela ambientale e della salute nei territori interessati dalle estrazioni petrolifere. Pittella nel ringraziare la delegazione dei sindaci e la ripresa dell’interlocuzione, ha enunciato una serie di azioni che si stanno portando avanti:
potenziamento dell’utilizzo risorse comunitarie per affrontare a 360 gradi il tema del reclutamento del personale specializzato con un investimento di 8 milion;
governance con l’avvenuta trasformazione dell’Osservatorio ambientale in Fondazione per ricostruire il rapporto di fiducia con le popolazioni sul controllo dei dati;
accorpamento nel Dipartimento Ambiente dell’Ufficio Energia prima in capo alle Attività Produttive.
Il presidente Pittella, nel fare proprie le preoccupazioni espresse soprattutto dai sindaci della Val D’Agri e dai sindacati sulla necessità di garantire i livelli occupazionali esistenti, in qualche caso messi in discussione dal mancato rispetto della clausola sociale oltre che dalla presenza di lavoratori provenienti da fuori regione, ha insistito molto sul prossimo Accordo di programma Quadro con l’Istituto Superiore di Sanità, che sarà approvato entro fine mese per la predisposizione anche del programma di epidemiologia in tutte le aree di “crisi” a partire proprio dalla Val d’Agri.
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Il capo del governo lucano ha evidenziato come dall’accordo e dalla sinergia con il ministro all’Ambiente Galletti e con l’Ispra, si giungerà allo sblocco del mutuo sull’innovazione per il Parco tecnologico di Arpab e il rafforzamento della parte progettuale per i controlli e del personale. “Era in animo della Regione – ha detto – il rafforzamento della tutela ambientale che si sostanzia con un investimento sull’Agenzia di protezione dell’Ambiente di 10 milioni per l’ammodernamento dei nuovi macchinari, del mutuo sbloccato al Mef”.
Altro punto cardine del Tavolo sulla Trasparenza, la discussione sulla ripresa delle attività al Centro Olio di Viggiano. La Giunta regionale lunedì scorso ha approvato una delibera con la quale ha accolto l’istanza dell’Eni, inserendo alcune prescrizioni in ottemperanza alle autorizzazioni rilasciate, nell’attesa dei tempi nei quali la giustizia si pronuncerà sulla ripresa delle attività. “Siamo tutti consapevoli – ha detto ancora il presidente – che è in gioco una partita significativa per il mantenimento delle maestranze e stiamo mettendo in campo misure per implementarle: dal ponte scuola-lavoro all’efficientamento energetico“.
Terzo tema affrontato, lo sblocco dei fondi della ex carta carburanti, che il presidente Pittella affronterà a Roma con il sottosegretario Antonio Gentile, in uno con la necessità di riconvocare il tavolo a suo tempo istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico con Eni, Total e le parti sindacali e datoriali, rispetto al raggiungimento degli obiettivi produttivi previsti dagli accordi del 1998 e del 2006.
Mentre era in corso il Tavolo della Trasparenza, davanti al palazzo della Regione presidio di alcuni lavoratori dell’indotto Eni. Abbiamo raccolto alcune testimonianze
Paolo Varallo, Rsu azienda indotto
“Noi vogliamo chiarezza sul nostro futuro lavorativo perchè questa realtà che doveva essere il futuro della nostra regione crea molti dubbi. Noi vogliamo certezze dalla politica, dalla Regione, soprattutto dall’Eni”.
– Il tavolo sulla trasparenza può dare delle risposte?
“Se non cambia qualcosa, il tavolo della trasparenza è inutile. Da tempo ormai si parla solo e famiglie intere stanno in mezzo alla strada. Se questo tavolo darà delle prospettive, va bene. Diversamemnte può anche chiudere perchè non ha dato finora delle soluzioni”.
Un lavoratore del Cova di Viggiano.
“Abbiamo un contratto di manutenzione in essere, dalla sera alla mattina ci siamo trovati fuori, senza un motivo. Noi vogliamo la continuità del lavoro, che le cose si mettano a posto. Bisogna ripartire“.