L’ennesimo episodio di violenza verificatosi nel carcere di Potenza, questa volta a danno di un detenuto, ripropone la grave situazione del carcere di Potenza. A denuncialo è il segretario regionale del Sappe, Saverio Brienza, che in una nota, parla di “totale collasso di un sistema che non riesce più a garantire la necessaria sicurezza al’interno del carcere, a causa soprattutto della gravisima carenza di organico”.
Il detenuto, un 34enne napoletano, che deve scontare una pena fino al 2045, è stato aggredito da un altro detenuto che gli ha procurato ferite per le quali si è reso necessario il suo ricovero in ospedale.
“Solo grazie all’intervento dei pochissimi agenti presenti si è evitato il peggio” precia Brienza, il quale ricorda che, a fronte di 200 detenuti, ci sono appena 100 agenti che devono coprire più turni.
Sulla difficile situazione esistente nel carcere di Potenza interviene anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece.
“La situazione nelle nostre carceri resta allarmante, nonostante si sprechino dichiarazioni tranquillanti sul superamento dell’emergenza penitenziaria: la realtà – sostiene Capece – è che i nostri poliziotti continuano a fronteggiare gravi eventi critici in ogni carcere del Paese. E allora – si chiede – cosa si aspetta di dotarli di bombolette di gas urticante, in uso anche alle altre Forze di Polizia, per fronteggiare le continue aggressioni? Eventi come quelli di ieri pomeriggio a Potenza sono purtroppo sempre più all’ordine del giorno e a rimetterci è sempre e solo il Personale di Polizia Penitenziaria. Ma deve essere detto con fermezza – conclude il segretario generale del Sappe – che queste aggressioni sono intollerabili e inaccettabili e che ad esse si deve dare una risposta decisa, in termini penali e disciplinari, sì da evitare effetti emulativi”.