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Letto "Coprifuoco" al porto di Maratea: protesta il Centro Studi Turistici Thalia
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Economia

"Coprifuoco" al porto di Maratea: protesta il Centro Studi Turistici Thalia

USB - Ufficio Stampa Basilicata 21 Maggio 2016
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Con ordinanza del sindaco di Maratea, Domenico Cipolla, del 17 maggio scorso, è scattato il “coprifuoco  diurno e notturno” nell’area Porto di Maratea. Proprio così: con l’ordinanza è vietata presso i pubblici esercizi, i locali commerciali ed artigianali in attività al Porto “la diffusione di musica e/o rumori”, sia all’interno sia all’esterno, sia dal vivo sia riprodotta o con presenza di un dj. E viene stabilita anche una sanzione amministrativa che può variare da 125 a 500 euro oltre, naturalmente, all’applicazione delle sanzioni previste dal Codice Penale.

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Domenico Cipolla, sindaco di Maratea

Per il Centro Studi Turistici Thalia siamo in presenza di un provvedimento che non ha alcun senso se non quello di allontanare i turisti dal Porto di Maratea. Si immagini un bar, un pub, un locale senza musica, specie di sera, ed è facile prevedere la fuga soprattutto di giovani verso Tortora e Praia a Mare o comunque quei locali dove non è vietato ascoltare musica o magari vedere in tv la partita degli europei (e poi festeggiare per un goal).

Nell’ordinanza il sindaco giustifica la scelta all’insegna del proibizionismo con le “reiterate segnalazioni dei cittadini residenti e dimoranti”, che hanno presentato un esposto recanti ben 31 firme, in quanto “il volume eccessivo della musica, unitamente al comportamento non sempre irreprensibile e civile di alcuni avventori, disturbano la quiete pubblica”. Una situazione che avverrebbe in particolar modo nelle ore serali e notturne da parte dei frequentatori del Porto in numero medio a sera decisamente superiore ai 31 firmatari l’esposto che, comunque, hanno diritto alla quiete.

Per il CS Thalia è del tutto evidente, come è avvenuto in numerose città turistiche, richiamo per la movida giovanile e il divertimento, regolamentare le attività relative a musica, spettacolo, intrattenimento ma non vietarle del tutto. I regolamenti comunali sinora applicati, attraverso il buon senso, riescono a conciliare esigenze di tranquillità con  quelle di divertimento e di affari.

L’auspicio degli operatori turistici, dei titolari di esercizi pubblici marateoti (e non solo del Porto) è che il sindaco torni indietro e revochi l’ordinanza prima – come scrive nella stessa – che “la fase istruttoria sia completata con le notizie assunte anche da Forze dell’Ordine e Polizia Locale”.  Anche perché gli stessi operatori dovrebbero mostrare grande attenzione a non far rumore con bicchieri, bottiglie e piatti (l’ordinanza vieta qualsiasi genere di rumore interno) per evitare le sanzioni. Al punto che c’è già chi sta pensando di trasferire la propria attività in altre località.

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Tag Centro Studi Turistici Thalia, Domenico Cipolla, Maratea, porto
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