I segretari generali di Cgil Cisl Uil, Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro hanno fotografato la difficile situazione venutasi a creare in Val d’Agri dopo la chiusura, dal 31 marzo scorso, del Centro Olio conseguenza del sequestro, da parte della magistratura, di due vasche e del pozzo di reiniezione di Costa Molino 2.
Una situazione difficile per la quale, hanno ribadito nella manifestazione di stamane davanti al Cova, bisogna trovare una soluzione in tempi brevi. E per due ordini di motivi: primo perchè molti lavoratori, soprattutto del’indotto Eni, non sono coperti da ammortizzatori sociali e pertanto la loro situazione occupazionale è ancor più difficile di chi potrà beneficiarne. Secondo perchè l’economia dell’intera zona incomincia a risentirne. Non a caso, insieme ai dipendenti Eni e delle aziende che lavorano per conto della multinazionale, vi erano stamane, oltre ad amministratori locali, albergatori, ristoratori. Anche in questi settori il fermo produttivo si sta facendo sentire pesantemente.
Ovviamente – e lo hanno detto a chiare lettere Summa, Falotico e Vaccaro – ogni soluzione nel pieno rispetto del lavoro della magistratura e nella consapevolezza che bisogna prioritariamente tutelare ambiente e salute. Tutto questo sarà discusso nell’incontro istituzionale in programma venerdì in regione, propedeutico – almeno si spera – a quello che i segretari regionali di Cgil Cisl Uil hanno chiesto venga fatto al Ministero dello Sviluppo Economico.
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