“Renzi a Matera ha dimostrato, da grande comunicatore (affabulatore ?), di tenere a bada le contestazioni, al punto da farci dimenticare il migliore Berlusconi. A Matera ci è parso più come “venditore di sogni” che come Capo di Stato”. E’ il commento del presidente di Basilicata Popolare, Antonio Flovilla.
“Il Premier – continua Flovilla – ha elencato una serie di positività, omettendo, credo volutamente, di parlare della vicenda petrolio sino a ritenere che la Basilicata ha ricevuto il dovuto. In questo, come in tante altre questioni, ha avuto il conforto da parte del presidente Pittella il quale nella sua presentazione ha omesso, credo volutamente, di fare non dico rivendicazioni ma nemmeno riferimenti alla vicenda che inquieta la comunità regionale non solo e non tanto per i risvolti giudiziari quanto soprattutto per le implicazioni sul piano dell’inquinamento ambientale e della perdita di cedibilità di istituzioni regionali che avrebbero dovuto esercitare vigilanza e controllo e che invece per il passato – e non solo quale futuro ci attende – hanno solo utilizzato tempo e denaro per discutibili assunzioni e per non dispiacere al manovratore”.
“Quanto al contenuto del Patto, Il mio primo pensiero – aggiunge Flovilla – va a quell’elenco di interventi e progetti che sono gli stessi che si leggono da anni in tanti documenti di programmazione regionale, nazionale e comunitaria (ultimo in ordine di tempo il Memorandum sul petrolio del 2011 purtroppo caduto nel dimenticatoio) e sempre rinviati soprattutto per la mancanza di soldi. La particolare situazione che attraversa la Basilicata e la gravità della crisi – continua il presidente di Basilicata Popolare – non consentono più la politica delle promesse perché le emergenze occupazione, ambiente e salute richiedono risposte vere ed urgenti, quelle risposte che la “rivoluzione copernicana e democratica”, sempre annunciata e mai realizzata, non è stata in grado di assicurare come riconoscono oggi autorevoli esponenti dello stesso partito del Presidente della Regione. E’ la lettura del Governatore Pittella che ieri ha sciorinato i soliti dati del “bicchiere mezzo pieno” che – a differenza dell’atteggiamento del sindaco di Matera De Ruggieri improntato sull’equilibrio e sul profondo senso di responsabilità istituzionale e solo per questo si è dichiarato moderatamente ottimista – non aiuta ad affrontare le questioni di maggiore emergenza soprattutto perché sottovaluta e minimizza il “bicchiere mezzo vuoto”.
“A questo punto, il Patto – conclude Flovilla – diventa comunque il banco di prova di una classe dirigente e politica che non è capace nemmeno di determinare le condizioni di concertazione sociale necessarie ad una svolta di governo e che è chiamata a dimostrare la propria capacità e qualità nella spesa soprattutto dopo la lezione che è venuta dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (non serve scaricare responsabilità sulla direzione della Stazione unica per gli appalti magari per tacitare la propria coscienza) e dopo le esperienze negative dei precedenti cicli di programmazione comunitaria all’insegna dello slogan coniato dai sindacati “tanta spesa poca resa”. Ma adesso il libro dei sogni deve trasformarsi in cantieri ed opere vere e la carta firmata in occupazione e sviluppo specie per la piccola e media impresa locale”.