Si è tenuto questa mattina, venerdì 22 aprile, presso la sala convegni del Museo Archeologico Provinciale di Potenza, un incontro dal titolo “Le foreste coltivano valori – Sperimentare i beni comuni del mondo agroforestale come risorse per un nuovo sviluppo”.
Il convegno, promosso da UIL Basilicata, UILA Basilicata e Centro Studi Sociali e del Lavoro di Basilicata, ha visto al centro degli interventi la tematica ambientale, con specifico riferimento al patrimonio agroforestale della regione e alle strategie di valorizzazione adeguate non solo al miglioramento e potenziamento delle notevoli risorse presenti ma anche a nuove possibilità di lavoro.
È emersa, dalle relazioni dei numerosi intervenuti (anche da altre regioni italiane), la necessità di piani operativi tanto protesi al futuro (pianificazione pluriennale), quanto di piani da attuare nel breve termine. Al vaglio, inoltre, la proposta della creazione di un’agenzia forestale dedicata all’agroforestale e alla risorsa idrica, ente già attivo in maniera virtuosa in altre regioni italiane.
“La salvaguardia dell’ambiente e del territorio è strettamente correlata in Basilicata alla forestazione che deve andare sempre più verso la produttività con l’avvio delle filiere forestali, rimettendo al centro il reale valore di una gestione del patrimonio di oltre 355.000 ettari. Forestazione sostenibile, innovazione, partecipazione e condivisione di progettualità con le regioni d’Italia in una dimensione europea. Questi i temi su cui abbiamo focalizzato l’attenzione e il lavoro nel corso della giornata mondiale della terra dedicata alle tematiche dell’ambiente e della salvaguardia del pianeta accogliendo, come Dipartimento Politiche agricole e forestali, l’invito di partecipare a due tavoli di lavoro importanti.” Lo ha dichiarato l’assessore Luca Braia nel suo intervento.
“La Foresta Lucana non può essere più vissuta come il luogo dove 4600 persone trovano la maniera di sostenersi attraverso l’impiego di quasi 60 milioni di euro, di cui oltre il 70% da bilancio ed il resto da risorse PSR, il cui utilizzo la comunità europea lo condiziona alla dimostrazione pratica della valorizzazione e non solo per la tutela e conservazione – ha sottolineato Braia – La situazione attuale che vede ben 18 enti a gestire più di 4.600 addetti di cui il 70% donne e in maggioranza con profili non adeguati agli obiettivi che la forestazione produttiva ci impone, necessita obbligatoriamente di turnover e formazione adeguata per rendere disponibili profili specializzati. Procederemo quindi spediti in questo processo di riforma per fare della forestazione un volano di sviluppo dell’intera economia regionale. Un percorso che abbiamo intenzione di avviare sin da questa annualità a partire dalle foreste regionali estese per oltre 15.000 ettari. Al fine di evitare equivoci o fraintendimenti, come già ribadito in sede di presentazione del progetto di riorganizzazione della materia forestale (forestazione e progetti speciali) a maggioranza e sindacati, anche per il 2016 sono assicurate sia le giornate di lavoro svolte nell’ultima annualità che l’inizio dei cantieri, la cui partenza è confermata per fine maggio, anche se parte delle risorse sarà necessario recuperarle nel bilancio di assestamento. Il confronto a più voci, in una giornata di lavoro che ha portato a condivisione le esperienze di gestione forestale di Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Provincia di Trento, ci conferma che la strada da percorrere con coraggio e dati alla mano è quella dell’attivazione delle filiere (dalle AgroEnergie al Castagno, dai prodotti del sottobosco al turismo sino a quella del cinghiale e dei Crediti di Carbonio) oltre che quella della proposta di una nuova governance che assicuri, a partire dal 2017, un governo centrale ed unitario della materia che riunisca in sè missione, compiti e platee oggi diversificate, proposta che in questo momento è alla valutazione degli organi politici e sindacali “.
Le linee generali del progetto sono state invece illustrate dal presidente del Centro Studi Sociali e del Lavoro di Basilicata, Giancarlo Vainieri:
«Il nostro progetto, che è stato implementato con studi di nostri ricercatori ma anche con il confronto con realtà regionali virtuose che noi ospitiamo oggi, di diverse regioni italiane, è centrato soprattutto sulla innovatività delle filiere produttive nel campo forestale. Mi riferisco al tema del prodotto legno energia, al tema del sottobosco e dei suoi prodotti, ai percorsi agroturistici, alla valorizzazione delle biodiversità. Queste filiere vanno concretizzate ed attuate con una progettualità più di dettaglio, che noi naturalmente rivendichiamo verso la Regione, nell’ambito di un programma triennale che costruisca un nuovo orizzonte di valorizzazione produttiva della risorsa bosco, che va concepita nell’ambito di una valorizzazione territoriale dei nostri centri, delle aree interne, dei percorsi e della sentieristica. Una ripresa dell’attenzione del mondo istituzionale ma soprattutto del mondo sociale. In altre regioni sono stati costituiti consorzi forestali, associazioni di tipo anche culturale verso la tematica del bosco. Noi guardiamo a questa messa in moto del territorio per sostenere questo tipo di progettualità. Dobbiamo, insomma, mobilitare 350 mila ettari che sono una risorsa e non vanno sprecati. Dalla messa in valore di queste filiere, dalla razionalizzazione degli interventi e dalla programmazione di dettaglio di queste filiere noi immaginiamo che si possano ricavare circa 2000 unità lavorative aggiuntive rispetto alla platea attuale dei forestali».
Secondo il segretario generale della UIL Basilicata Carmine Vaccaro «È il tempo della scelta, il tempo in cui bisogna assumersi responsabilità. Noi della UIL intravediamo nel capitolo forestazione e acqua due fattori di sviluppo micidiali, due possibilità reali per dare lavoro, sfatando una tradizione che era piuttosto negativa, quella di dire che la forestazione è sempre una forestazione assistita, invece bisogna passare ad una forestazione produttiva. La costituzione dell’agenzia, così come proponiamo, è un soggetto autonomo, snello, a maggioranza di capitale pubblico, che può prevedere anche l’inserimento di privati con il 51% alla Regione, non bisogna aumentare i costi, abbiamo figure professionali all’interno della regione che possono cominciare a lavorare anche a questo, perché noi prevediamo che l’agenzia sia gestita da un amministratore unico, una persona che abbia competenze, per una struttura snella che può mettere in condizioni di fare progetti soprattutto in materia di bosco. Noi – ha proseguito Vaccaro – abbiamo organizzato questa iniziativa portando alcune esperienze positive che ci sono Italia, come l’Umbria, la Toscana e il Trentino. Com’è possibile che dalle altre parti funzionano le cose e qui non possono funzionare? Che cosa succede? Questa è la domanda. Perché non prendiamo esempio dalle cose virtuose e cerchiamo di adattarle e trasferirle nella nostra regione? Questo è quello che chiediamo, inversione di marcia».
«Noi vogliamo fare cose nuove – ha dichiarato il segretario regionale della UILA Basilicata, Gerardo Nardiello nel suo intervento, aggiungendo – Noi proponiamo di arricchire le proposte più recenti ed attuali che anche con urgenza i sindacati hanno rivolto al mondo istituzionale e agli attori protagonisti dello sviluppo regionale. Proponiamo di gestire le risorse locali in una prospettiva più aperta e locale, mettendo al centro dei nostri interessi il lavoro. Il patrimonio forestale è al centro del nuovo asse strategico regionale, è il tempo di assumere l’impostazione multifunzionale del patrimonio forestale, in merito alla filiera del legno, dell’energia, del sottobosco e dell’arboricoltura, del turismo e della tutela e manutenzione del patrimonio. Occorre mobilitare nuove e credibili risorse finanziarie, come quelle europee».